A volte succede, dicono. A Vicenza è successo il 29 maggio 1997, quando capitan Giovanni Lopez ha alzato al cielo la Coppa Italia.
Davanti a uno stadio vestito per le grandi occasioni, i tempi regolamentari sono solo serviti a pareggiare i conti della sconfitta al San Paolo contro il Napoli, grazie al gol di Jimmy Maini. I supplementari hanno invece fatto esplodere di gioia il Romeo Menti due volte nel giro di pochi minuti. Il vantaggio, che porta la firma di Maurizio Rossi, ha preceduto il sigillo di Alessandro Iannuzzi per il definitivo 3-0. Ed è proprio l’autore della terza rete, subentrato nel corso della partita al posto dell’acciaccato Ambrosetti, a ricordare con emozione quella serata: “Il mio gol è stato una liberazione. Di per sé lo era già il raddoppio, ma mancava ancora un minuto che poteva essere lunghissimo. Con il 3-0, proprio in quel preciso momento, abbiamo capito che avevamo vinto la Coppa Italia. Sono attimi, momenti e non ci sono le parole giuste per descrivere quegli istanti. Sentire il boato del Menti è stato una emozione grande, forte”.
Sono già trascorsi 23 anni da quella storica e indimenticabile nottata: “Vero, ma i ricordi sono vivi – ha confidato Iannuzzi a biancorossi.net – E’ come fosse accaduto ieri, basta guardare per un secondo qualche video della partita che riaffiorano subito tutte le emozioni. L’attesa è stata particolare, non capita sempre di giocare partite così. C’era un po’ di tensione, ma una bella tensione. La squadra era fiduciosa, se gli ultimi due gol sono arrivati verso lo scadere significa che ci abbiamo creduto fino alla fine. E poi avevamo una città intera a spingerci, questo ci ha aiutato molto. Per una realtà provinciale come Vicenza è stato tutto così straordinario. C’erano altre squadre con i favori dei pronostici, penso al Milan che abbiamo superato ai quarti”.
Una breve esperienza, durata l’arco di una stagione, e forse con un rimpianto: “Sarei rimasto ancora a Vicenza, ma purtroppo non dipendeva da me – confessa Iannuzzi – Sicuramente la Coppa Italia è stato il momento più bello, ma custodisco con affetto anche il ricordo del gol siglato a San Siro contro l’Inter. Era da molto che non giocavo da titolare ed è stata una grande soddisfazione segnare la rete che ha deciso la partita”.
La Coppa Italia è una delle pagine sportive più autentiche del nostro calcio, scritta da un gruppo che ha saputo andare oltre ogni aspettativa: “Sono ancora in contatto con tutti, abbiamo una chat su WhatsApp. Quando sono arrivato a Vicenza avevo 21 anni, è stata la prima esperienza lontano da casa ma mi sono trovato benissimo sin da subito anche grazie all’aiuto dei miei compagni”. Uno di loro, oggi guida la panchina biancorossa: “Mimmo sta facendo bene, gli faccio un grosso in bocca al lupo perché è un amico. Spero che riporti il Vicenza il prima possibile nella categoria che gli compete, la Serie A”, chiosa Iannuzzi.
A volte, succede. A noi è successo. E chissà non possa succedere nuovamente.