Il L.R. Vicenza già in serie B? Ce l’hanno chiesto in tantissimi dopo l’articolo pubblicato sabato e la risposta ad oggi non può che essere un no. Questo perché, quanto deciso dal Consiglio Direttivo della Lega Pro è al momento solo una proposta che dovrà passare al vaglio della Assemblea di Lega il prossimo 4 maggio. Per comprendere meglio come viene governata la Lega Pro precisiamo che sono due gli organismi che controllano: il primo è rappresentato dal Presidente, che di fatto ha funzione soprattutto amministrativa, il secondo è il Consiglio Direttivo, formato da sei rappresentanti votati dalle società – (Gianfranco Andreoletti (Albinoleffe), Alessandro Brunelli (Ravenna), Salvatore Caiata (Potenza), Alessandro Marino (Olbia), Floriano Noto (Catanzaro), Filippo Tagliagambe (Pontedera) – che è un organo “esecutivo” che però è sottoposto alle volontà dell’Assemblea dei club, che ha la funzione di prendere le decisioni che possono essere ratificate all’unanimità oppure a maggioranza. Le proposte decise lo scorso venerdi hanno già fatto molto discutere prima ancora di arrivare all’esame dell’Assemblea di Lega tanto che il presidente della Feralpisalò Giuseppe Pasini ha precisato come forse sarebbe più opportuno decidere per tre promozioni in serie B. Più coloriti i commenti del presidente del Carpi Stefano Bonacini – “ sorteggio per le promozioni in serie B? Ditemi che siamo su scherzi a parte “ – e da Bari dove il presidente del club pugliese Luigi De Laurentis ha già annunciato la sua opposizione e minaccia ricorsi appoggiato dai tifosi pugliesi che su diversi siti sportivi hanno ironizzato sostenendo che “ la tombola si fa a Natale e non per decidere le promozioni “. Critiche che non hanno lasciato indifferente il presidente Francesco Ghirelli che ha risposto con malcelato nervosismo. ” Sono arrabbiatissimo con chi ha fatto circolare pubblicamente la lettera – ha spiegato Ghirelli – i presidenti l’avevano stilata per sottoporla all’assemblea e lì doveva essere discussa. Polemiche comunque inutili visto che la proposta sarà nel caso poi sottoposta al Consiglio Federale a cui spetta la decisione finale anche se è normale che il tutto verrà determinato tenendo in grande considerazione la delibera, ove ci fosse, dell’assemblea di Lega Pro “.
Quella della Lega Pro è al momento, come vi abbiamo precisato in apertura, niente più che una proposta che tra l’altro non è piaciuta alla serie B (nemmeno alla serie D per la verità) e al suo presidente Mauro Balata. “ Le proposte avanzate dalla Lega Pro sono totalmente non condivisibili e irricevibili, sia per la scelta unilaterale di interrompere il campionato, sia per i meccanismi previsti di passaggio di categoria” – le parole di Balata che ha aggiunto come, a suo giudizio “ sarà necessario l’intervento del presidente federale Gabriele Gravina per preservare le ragioni di tutte le componenti, riconducendo il tema nella sede federale deputata”. Ma perché Balata non gradisce le proposte (sospensione dei campionati, blocco delle retrocessioni e quattro promozioni) che la Lega Pro sta cercando di portare avanti? Perché Balata vuole che il format della serie B a 20 squadre non sia modificato e se il torneo cadetto non dovesse riprendere (non è certa al momento nemmeno la ripartenza della serie A) la serie B, che non potrebbe determinare le retrocessioni, non vorrebbe veder aumentare il format a 24 dopo aver combattuto duramente solo due stagioni fa per ridurlo (passando per una stagione a19) a 20 squadre. Ecco perché la questione legata alle promozioni e alle retrocessioni dei campionati professionistici e tutta ancora da definire. Nelle prossime settimane le parti si confronteranno e discuteranno ma al momento niente può essere deciso e definito. In mancanza di verdetti sanciti dal campo (riprenderà solo la serie A?), sarà la Federazione a decidere se e con quali criteri verranno determinate le retrocessioni e le promozioni nei vari campionati. E serviranno nuove norme, studiate ad hoc, visto che regole e disposizioni scritte che determino casi di sospensioni dei campionati non ce ne sono. Facile prevedere che le tempistiche non saranno brevi e che qualche società scontenta potrebbe ricorrere ai tribunali. Se non si potrà tornare a giocare come chiede l’amministratore delegato del Monza Adriano Galliani, la patata bollente passerà alla FIGC a cui spetterà prendere decisioni che ad oggi sono tutt’altro che scontate. Il L.R. Vicenza in serie B? Possibile, potremmo dire probabile, ma la strada sarà lunga e usare prudenza è d’obbligo.