Grandi – 6: Per la quindicesima volta chiude senza reti al passivo. Si potrebbe fare copia incolla di altre partite riguardo quanto sia stato impegnato. Nelle occasioni più pericolose della Virtus lo salvano i pali.
Bruscagin – 6: Garantisce supporto a Nalini e non si fa sorprendere dalle ripartenze della Virtus.
Pasini – 6: Odogwu si dimostra avversario spigoloso e deve sovente ricorrere alla maniere forti per contenerlo. Alla fine tra i due il duello finisce in parità, come la partita.
Cappelletti – 6: Contro i due corazzieri mobili della Virtus non ci si può distrarre. Porta a casa la pagnotta senza correre rischi inutili.
Barlocco – 5,5: Partita abbastanza anonima per l’esterno che ci ha abituato in passato ad essere molto più incisivo sulla sua fascia. Le contromosse di Fresco lo bloccano
Nalini – 6: Meriterebbe un voto più alto non fosse altro che spara in curva quello che a tutti gli effetti è un rigore in corsa. Ex dal cuore tenero.
Rigoni – 6: Tra luci e ombre mette insieme una partita dove prova anche a cercare le punte in verticale non sempre con grande successo. Esce dopo un’ora di gioco, inutile nascondersi però che da lui ci si aspetta di più. (dal 60′ Pontisso – 5,5: entra con la missione di dare freschezza, geometrie e magari qualche tiro da fuori. Gli riesce pochino di tutto ciò)
Cinelli – 5,5: Al riento dal turno di stop non brilla come in altre occasioni, anzi è insolitamente impreciso anche in appoggi che di solito gioca ad occhi chiusi (dall’ 83′ Scoppa – sv: una manciata di minuti in campo, in cui trova il modo di farsi ammonire per proteste.),
Vandeputte – 6,5: Conquista il rigore sprecato da Marotta, inventa l’assist che Nalini non sfrutta. In un modo o nell’altro anche quando non è “super”, riesce comunque a mettere la sua firma sui momenti più importanti della partita.(dall’ 83′ Giacomelli – sv: chiedergli di risolvere il match in dieci minuti sul terreno di gioco, sarebbe stato perfino troppo ma comunque ci prova mettendo qualche brivido agli avversari. Per il finale di stagione servirà di sicuro il contributo del miglior Giacomelli)
Arma – 6: Forse meritava di stare in campo qualche minuto in più per come stava interpretando la gara. Il buon movimento e la sua capacità di fare sponda avrebbero potuto fare comodo… (dal 60′ Guerra – 5,5: Della mezz’ora in cui sta in campo non rimangono grandi ricordi)
Marotta – 5: Inizia con buon piglio ma nel giudizio non può non pesare il rigore sbagliato, peraltro calciato anche abbastanza malino. Il penalty fallito lo deprime e di fatto si consegna allo sostituzione (dal 60′ Saraniti – 6: Va a battagliare con i difensori ospiti, e a bersaglio con una spettacolare semirovesciata che però viene vanificata dalla sua posizione di fuorigioco)
Di Carlo – 5,5: Se Marotta o Nalini l’avessero messa dentro magari avrebbero tolto le castagne dal fuoco ad un L.R. Vicenza che nelle ultime tre partite (pur con filo conduttore diverso in ognuno dei match in questione) appare comunque un po’ in flessione. Diversamente dalla prima parte del campionato dove la squadra partiva con un tema tattico (4-3-1-2) e lo variava in corsa con il 4-4-2 dando meno riferimenti all’avversario, ora forse i biancorossi sono diventati più leggibili. Questo è l’interrogativo che ci viene in mente e vedremo nelle prossime partite se la domanda è oziosa o se effettivamente c’è da lavorare anche su quello. Limitatamente al match di ieri, convincono poco i cambi e una spiccata propensione della squadra, soprattutto nel primo tempo, nel cercare di arrivare al tiro con una intricata fase di palleggio, che spesso si è risolta con un nulla di fatto.
(foto tratta dalla pagina facebook della Virtus Verona)