Quando l’attacco non segna…ci pensa la difesa. Cappelletti e Bruscagin in campionato, Bianchi e Liviero in Coppa Italia di serie C. Autori, tra l’altro, di gol di pregevole fattura. Il destro dai 40 metri di Bruscagin contro la Reggiana, il colpo di testa (a San Benedetto del Tronto) e il destro preciso dalla distanza di Cappelletti a togliere le ragnatele nell’angolino basso, la botta da fuori di Bianchi e la parabola perfetta di Liviero su punizione. E, come se non bastassero gli “effetti speciali”, importante e decisivo è il loro impatto nell’economia del risultato finale. Se la rete del centrale ex biancoscudato ha aperto le marcature a San Benedetto, il gol con il Ravenna è valso i tre punti; segue lo stesso copione la rete del terzino ex Venezia contro la Reggiana, il cui bolide scaricato da poco oltre la metà campo si è rivelato fondamentale per la vittoria. Le finalizzazioni di Bianchi e Liviero all’Euganeo, dove il Vicenza era chiamato al riscatto dopo il ko al Menti per mano dello stesso Padova solamente tre giorni prima, premiano l’aspetto più volte elogiato da Di Carlo: “Tutti i giocatori, anche quelli che giocano meno, sono importanti per me”. Anche Pasini e Bizzotto, titolari nel match che ha lanciato i berici agli ottavi di Coppa Italia di serie C.
Quando si dice, la miglior difesa…e ci fermiamo volutamente qui. Quella biancorossa è infatti al momento la miglior retroguardia in serie C, ma il dato si può estendere a salire fino alla A. Proprio così. Le 7 reti subite (3 in casa, 4 in trasferta) fanno del Vicenza la difesa meno perforata, meglio della Juventus (9) nella massima serie e del Benevento (8) in B. In Serie C, il Padova è arrivato in doppia cifra (10 le reti subite), mentre il Sudtirol doppia i biancorossi; se ci si scosta dal girone b, Renate, Reggina e Potenza hanno raccolto sin qui 8 volte ciascuno il pallone nella propria porta. Una casistica che presa in considerazione a quasi fine novembre può voler dire tutto e niente, ma al contempo può rappresentare un buon deterrente su cui poter lavorare in convinzione dei propri mezzi e fiducia.
Il reparto arretrato di mister Di Carlo ha trovato la sua continuità in Cappelletti e Padella a far muro davanti a Grandi, con Bruscagin e Barlocco rispettivamente sulla fascia destra e sinistra. I due centrali ci hanno messo poco a convincere il tecnico di Cassino, forti di prestazioni attente e di personalità, e non è un azzardo pensare che possano trovare la loro comfort zone anche in serie B. Sicuramente, dietro al gran lavoro in fase difensiva si nasconde quello di tutta la squadra, come sottolineato da Simone Guerra: “Se prendiamo pochi gol è merito di tutti, anche degli attaccanti”. Non troppo evidenti ma efficaci a sterilizzare la manovra avversaria sono i movimenti in fase di non possesso: “Sembra tutto facile, solo perché lo rendiamo facile noi”, spiega Cappelletti. La solidità difensiva viene esaltata anche nelle pagine social del nostro sito: “Tanta, tanta roba”. Potrebbe essere estemporaneo parlare ora già di numeri, ma concedere poco o nulla è di sicuro un segnale positivo in virtù del fatto che spesso e volentieri la difesa migliore la spunta su tutto. Non a caso l’affermazione di John Madden, secondo cui l’attacco fa vendere i biglietti e la difesa fa vincere le partite, dal football americano ha trovato terreno fertile nel calcio italiano. E, a Vicenza, Mimmo Di Carlo sembra aver tracciato la strada giusta.