Grandi – 6: Impegnato su conclusioni centrali non corre rischi fino al gol, per il quale non ci sembra gli si possano imputare colpe particolari se non, forse, quella di non aver aggiunto un uomo in più in barriera.
Bruscagin – 6: Bene la fase difensiva che gestisce senza patemi anche perché Baraye interpreta la partita standosene spesso sulle sue. Piacerebbe vederlo un po’ più intraprendente ma , forse per ordini di scuderia, raramente supera la metà campo.
Padella – 6: Trova in Santini un cliente scorbutico che tende ad accentuare ogni contatto fisico. Protagonista suo malgrado del fallo di mano da cui nasce la rete del Padova. Senza quell’episodio probabilmente sarebbe stata un’altra gara senza reti al passivo per la miglior difesa del campionato.
Cappelletti – 6: Preso di mira dalla curva ospite non demerita, andando anche vicino al bersaglio con un colpo di testa . In un paio di circostanze Soleri gli prende il tempo. Fatale, purtroppo, quella del gol decisivo
Barlocco – 5,5: Gara di gestione, anche qui da capire se per ordini imposti. Da un cursore di fascia però ci si aspettava una gara un po’ più coraggiosa.
Rigoni – 6,5: Il mediano di Cogollo non si sottrae al clima di battaglia imposto dalle condizioni meteo e dall’atteggiamento dell’avversario. Stavolta tiene i novanta minuti senza andare in difficoltà, purtroppo non basta.
Pontisso – 6: Non demerita, anche se cala progressivamente e la sostituzione arriva forse tardiva quando è già afflitto dai crampi. Nel primo tempo calcia male un pallone respinto dalla difesa ma con alto coefficente di difficoltà, pessima invece la punizione dal limite spedita in curva (dal 76′ Zonta – 6: L’unico tra i subentrati che entra in gara in maniera almeno sufficiente)
Cinelli – 6: Fronteggia Mandorlini con cui il duello finisce senza vincitori né vinti. La prima sostituzione ricade su di lui ma probabilmente non era tra quelli che sarebbero dovuti uscire in quel momento (dal 68′ Giacomelli – 5: non è mai stato un giocatore da subentro, stavolta poi non piace l’atteggiamento dimesso, quasi “offeso”, con cui entra in campo con la ciliegina dell’ammonizione che gli farà saltare Trieste)
Vandeputte – 6: Parte bene, poi la gabbia che gli costruisce intorno Sullo lo soffoca e gli spunti diminuiscono. Deve imparare ad essere decisivo nelle poche occasioni che possono capitare in partite come questa (dall’84′ Zarpellon – sv: Una manciata di minuti in campo, ma con il Padova chiuso dietro non può sfruttare i metri di campo che gli servono per accendersi)
Marotta – 5,5: Lotta con le armi che ha ma poche volte riesce a sfuggire alla guardia dei tre centraloni padovani che fisicamente lo sovrastano. (dall’84′ Arma – sv: Dentro nel finale nella speranza di trovare il jolly che però non arriva)
Guerra – 6: Aiuta la fase di costruzione uscendo tra le linee e appoggiando costantemente l’azione del centrocampo. Non entra a referto nelle conclusioni in porta ma in una partita così bloccata non era nemmeno semplice (dal 68′ Saraniti – 5: in campo per una mezzora di gioco dove purtroppo non lo si vede praticamente mai)
Di Carlo – 5,5: Partita da zero a zero, decisa da un episodio. Si sapeva che sarebbe potuto accadere ma la bravura di una squadra sta anche nel crearsi o sfruttare questi eventuali episodi e probabilmente il Padova in questo è stato più bravo. In generale si poteva forse osare di più attaccando l’avversario sugli esterni che però da ambo le parti sono rimasti molto bloccati (ma al Padova il pareggio probabilmente stava benissimo…) ed evitando la ripetuta ma poco proficua soluzione del lancio lungo, spesso preda della munita difesa ospite. Infine non convincono molto le sostituzioni, in particolare la prima di Cinelli con un Pontisso che poco dopo è stato colto da crampi. La parte difficile di questa sconfitta ora è la gestione in vista di una gara altrettanto difficile come si presenta quella di Trieste.