Andrea Mantovani, capitolo secondo. Il giocatore scelto dalla dirigenza biancorossa per portare qualità ed esperienza – dentro e fuori dal terreno di gioco – è un centrale difensivo già approdato all’ombra dei berici. Dopo lunghi e ripetuti corteggiamenti, alla fine del luglio 2015 il torinese classe ’84 ha firmato un biennale con il Vicenza calcio. La prima avventura però è terminata già al termine del girone d’andata dopo 19 presenze da titolare. La formazione di Pasquale Marino a gennaio si è trovata con carenza di centrocampisti dopo gli addii di Cinelli e Gagliardini e l’infortunio di Urso, e ha rimediato di rimediare con l’innesto di Signori. Nell’ambito della stessa operazione con il Novara fu così “sacrificato” il difensore centrale anche se mister Marino pochi giorni dopo la partenza di Mantovani ha precisato che il difensore torinese era stato ceduto su sua precisa richiesta. A Novara nella prima metà stagione Mantovani staziona con costanza al centro della difesa della formazione piemontese eliminata in semifinale playoff dal Pescara. L’annata successiva inizia con maggiore difficoltà tanto che il debutto arriva solo alla 14esima giornata a cui però seguiranno altre ventitrè presenze caratterizzate da un paio di assist e da una decina di ammonizioni. L’anno scorso il copione si ribalta: partito titolare con mister Corini (20 presenze nei primi 30 turni), rimane in panchina nelle ultime sei giornate sotto la guida di Di Carlo che gli preferisce la coppia Chiosa-Troest. Nella stagione che sta per iniziare Mantovani dovrà mettere al servizio della causa del L.R. Vicenza Virtus la sua eperienza data da 300 presenze tra i professionisti – tra Torino, Chievo, Palermo, Bologna, Perugia oltre alle selezioni delle nazionali giovanili – di cui circa 200 in B e quasi 180 in A.
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