Valentini 6 – Di fatto non deve compiere alcun intervento che non vada oltre l’ordinaria amministrazione. Nulla può sul gol di Piccioni che gli sbuca davanti da solo e che lo batte da due passi
Bianchi 6 – Gara attenta in fase difensiva anche limitando, come da ordini di scuderia, le incursioni offensive
Malomo 6,5 – Arcigno e attento, respinge tutto quello che passa dalle sue parti. L’unica incertezza, in buona compagnia, la commette nei secondi finali quando Piccioni segna l’1 a 1
Crescenzi 6,5 – Come sopra. Dopo il ritorno di Nicola Zanini torna a giocare a buoni livelli, mostrando attenzione e concentrazione, doti che un difensore deve sempre mettere in campo
Giraudo 6,5 – Voleva giocare questa partita a tutti i costi e ci è riuscito. Sulla sua fascia ingaggia un duello con Dhamo che qualche volta lo mette in difficoltà, pur senza creare pericoli particolari
Tassi 6 – Gara giocata con l’impressione di avere la spia della benzina accesa. Non riesce ad incidere e la sufficienza che ottiene è molto risicata (dal 69′ Salifu 6,5 – si potrebbe dire meglio tardi che mai. Entra con il piglio giusto e annulla Obeng. Combatte e lotta mettendo fisico e determinazione, l’avesse fatto prima …)
Romizi 6 – Un pò meglio rispetto alla gara d’andata, ma non è stato il miglior Romizi. Corre e recupera palloni a centrocampo ma poi è macchinoso nel far ripartire l’azione (dal 77′ Milesi 6 – si piazza davanti alla difesa a fare muro e svolge con diligenza il compito assegnato)
Alimi 6,5 – Sostiene il peso del centrocampo confermando il buon momento di forma che sta attraversando. Recupera e riparte con buoni risultati, e quando serve mette al servizio della squadra chili e centimetri
Giacomelli 7,5 – E’ stato il giocatore decisivo ai play out e il voto rispecchia anche la partita di andata. E’ bravo e furbo nell’occasione del gol del vantaggio, ma la sua partita è arricchita anche da parecchi spunti di categoria superiore
De Giorgio s.v. – Nella notte precedente alla gara non ha praticamente mai chiuso occhio, colpito da un attacco di gastrointerite. Non vuole mancare, ma dopo poco deve alzare bandiera bianca. Da esempio ai compagni, anche lui ritrovato dopo il ritorno di Zanini (dal 29′ Giorno 6,5 – entra bene, con buon piglio e voglia di fare. A volte tende a portarsi un poò troppo a sinistra lasciando sguarnita la fascia destra, ma sono questioni tattiche di poco conto)
Ferrari 6,5 – Gioca da punta centrale di riferimento, tenendo palla e facendo salire la squadra. Creare anche un paio di occasioni dalle parti di Bastianoni, e ha la possibilità di chiudere il match all’88. Calcia sul palo ma, come detto per de Giorgio contro il Pordenone, i rigori li sbaglia solo chi li tira
Zanini 8 – Voto da condividere con tutto lo staff tecnico e medico, con Gino Sterchele in particolare. In dieci giorni rianima una squadra distrutta da Lerda (e c’era anche chi negava l’evidenza e non voleva che Zanini tornasse). Torna a dare una logica in campo alla squadra e gli trasmette la convinzione di potercela fare. A fare la differenza è l’amore per i colori biancorossi che lui, insieme a Gino Sterchele, sa bene cos’è e cosa rappresenta. Come il grande e indimenticabile Giulio Savoini nel 1990 conquista una salvezza che, ce lo auguriamo tutti, può rappresentare il rilancio del Vicenza calcio e dei colori biancorossi