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Una sola grande squadra di calcio che metta insieme il Bassano Virtus con il prestigio dei 116 anni di storia del Lanerossi. «Sono pronto ad acquisire la storia della societa, coppe, trofei e prestigio compresi – ha rivelato Renzo Rosso al Giornale di Vicenza –, il marchio, gli accordi in essere sullo stadio, una parte dei dipendenti, ma soprattutto il settore giovanile», sognando un vivaio modello Atalanta. Un assegno «di poco inferiore» al milione 470mila euro, valore della prima asta: questa l’offerta presentata al tribunale fallimentare. Offerta al di fuori dell’asta, a cui Rosso poteva partecipare perché già proprietario del Bassano che milita nello stesso campionato del Vicenza. Il progetto resta indipendente dal risultato di Vicenza-Santarcangelo, playout che deciderà la retrocessione in D. E’ il Bassano? Entrambe le società avranno ruoli precisi e dignità dice Renzo Rosso, ma si giocherà al Menti e con i colori biancorossi ma “con un tocco di grafica affinché accanto ai colori del Lane risalti anche l’accento bassanese”.
Rezioni ovviamente contrarie alla notizia dalle due sponde: entusiasmo in riva al Bacchiglione mentre sotto il Grappa l’effetto è quello di una doccia gelata.

QUI VICENZA: Sotto la Basilica palladiana è tutto un tirare sospiri di sollievo e costruire ponti d’oro al salvatore di Molvena. «Da un imprenditore di successo che ha saputo mantenere una relazione forte con il territorio e nel contempo misurarsi con i mercati internazionali – dice il sindaco Achille Variati –, lo leggo come un atto di generosità verso un elemento identitario quale è il Vicenza Calcio. Una scelta che riscatta il mondo industriale rimasto molto debole agli appelli dei mesi passati». Il rappresentante più alto di quel mondo, il presidente della Confindustria berica Luciano Vescovi, non risparmia gli applausi: «Renzo Rosso, ancora una volta, esprime Calcio, credo debba trovare l’appoggio di tutti». Appoggio auspicato anche da Gian Carlo Ferretto, decano dell’imprenditoria berica: «Non sono tifoso di calcio ma della nostra città – commenta –, e trovo molto significativo che qualcuno prenda in mano una squadra nella quale la comunità si identifica superando la logica dei campanili. Mi auguro che altri imprenditori si uniscano». Sorpresa, piena di speranze ma prudente la tifoseria biancorossa: «Potrebbe essere una svolta importante, anche se non c’è stato ancora il tempo  per fare valutazioni – precisa Maurizio Salomoni, presidente del centro di coordinamento clubs biancorossi – non sono ancora chiare l’offerta e le modalità della fusione. E’ evidente che la forza economica di Rosso può aprire nuovi orizzonti per il club, ma ci sono molte cose da chiarire.Vero è che come tifoseria stiamo soffrendo da anni, e la speranza è che arrivi una nuova proprietà che riporti il Vicenza dove merita». Decisa è invece la presa di posizione dei tifosi della curva che in queste ore si stanno confrontando: «L’unica cosa che posso dire è che la storia del Vicenza calcio nato nel 1902 non deve in nessun modo essere persa – spiega uno dei leader della curva Sud Cristian Brojanigo – per questo prima di prendere posizione vogliamo capire bene come Renzo Rosso intende sviluppare questa fusione. Il Vicenza dovrà giocare al «Menti», mantenere i titoli vinti al Viareggio, la Coppa Italia, su quello non si transige. Inoltre la maglia dovrà essere biancorossa, dispiace per i tifosi del Bassano ma noi la vediamo così». Contrario è Giorgio Carrera, il libero del Real Vicenza di G.B. Fabbri: «Sono da quegli anni un grande tifoso del Vicenza, della sua R, e dei suoi colori – spiega Carrera – e mischiarli con quelli del Bassano non ha alcun senso. Non sarebbe più il Vicenza, inutile aggiungere altro».

QUI BASSANO: Due le parole di uno dei leader della tifoseria giallororssa Gianantonio Bertoncello, in passato direttore generale del Bassano: “Se davvero così stanno le cose, ovvero che Rosso trasferisce il titolo sportivo nel capoluogo, facendo del Bassano una specie di succursale del Vicenza, noi tifosi restiamo senza parole, e con un sacco di domande da porgli. Ad esempio: come si aspetta che andiamo
a Reggio Emilia, martedì prossimo, per sostenere la squadra in questo turno di play off per la Serie B?». Di diverso tenore il commento di Andrea Rosso, figlio di Renzo e fratello di Stefano: “Il calcio in famiglia è competenza di papà e di mio fratello Stefano, ovvio che lo seguo anch’io, ma con meno coinvolgimento. Posso dire che, se davvero andrà in questo modo, sarà motivo di grande orgoglio per la nostra famiglia prendere in mano una società gloriosa come il Vicenza”.
«Questa notizia del possibile trasferimento a Vicenza del titolo sportivo mi ha lasciato basito – rivela il sindaco Riccardo Poletto – soprattutto in ragione di un dialogo mai venuto meno fra l’amministrazione e il Soccer Team. Inoltre, come primo cittadino, voglio vederci chiaro, non si può immaginare di buttare a mare una storia sportiva così lunga e importante». Su una simile scia l’assessore allo sport, Oscar Mazzocchin: «Grazie ai Rosso e alla loro gestione illuminata, Bassano ha fatto cultura calcistica in tutta Italia, con il terzo tempo post-partita mutuato da rugby, e con un vivaio giovanile di altissimo livello, improntato allo stesso modello dell’Atalanta in Serie A. Ora, alla vigilia di un piano di fattibilità che darebbe finalmente un volto al nuovo stadio, non posso credere che tutto possa finire così»

(articolo tratto dal Corriere del Veneto)

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net