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Tutto come previsto. Anche la seconda asta è andata deserta perché la categoria in cui giocherà il Vicenza calcio nella prossima stagione è componente determinante, e chi sta valutando se acquisire il club berico e pensando di investire parecchi milioni di euro non può permettersi di giocare al “rosso o nero”. Del resto chi ha disponibilità economiche importanti e progetti seri sta lavorando in silenzio, valutando i pro e i contro di un’operazione non certo semplice come è sempre l’acquisto di una società di calcio, figuriamoci se non si sa nemmeno in che categoria giocherà. Che l’asta dovesse tenersi solo a salvezza del Vicenza ottenuta l’abbiamo scritto in temi non sospetti, e riteniamo non ci volesse un “Premio Nobel” per capirlo.
Nessun deposito quindi, nemmeno da chi si sta facendo un po’ di pubblicità gratuita come Brice Dejardins, in rappresentanza della cordata francese “Football ItalFrance Global Investments”, che anche oggi era presente in Tribunale, ma con il portafoglio vuoto come del resto accade da quasi un anno visto che il gruppo francese sta trattando (senza cavare un ragno dal buco) il Vicenza calcio dall’estate scorsa. La presenza, che abbiamo già definito scenica, e le dichiarazioni di Dejardins non lasciano presagire niente di buono. Sui piani tecnici svelati si può discutere, vedi Bruno Luzi allenatore, Christian Payan direttore sportivo e il quasi 37enne Djibril Cissé come nuovo centravanti biancorosso, ma sulla boutade del nuovo stadio da circa 20 mila posti e la serie A entro il 2021, non ci stiamo. Anche perchè questa sparata (e il solo ricordo fa intorcolare le budella) l’avevamo già sentita da Sergio Cassingena, e di parole al vento, finte promesse, e di prese per i fondelli la tifoseria vicentina è stanca e non ne può più. Adesso servono i fatti, gli obiettivi non si dichiarano, ma si conquistano. Niente di fatto per Dejardins, e lo stesso si può dire per il politico Gerardo Meridio, lo stesso che a giugno ha presentato, senza successo, un gruppo genovese, e che in questi giorni si è visto spesso accompagnato, non è ben chiaro con quale veste, dall’imprenditore Mauro Borriero (noto nel vicentino con il nome di Gianni). Meridio da settimane sta parlando con l’avvocato Gianpiero Samorì che, da quanto ci confermano a Modena, sta trattando la società canarina e al momento del Vicenza, senza adeguati appoggi nell’imprenditoria vicentina, gli interessa poco o niente. Del resto se entri nel calcio devi avere un progetto chiaro, e pare difficile pensare che acquistare il Modena oppure il Vicenza sia la stessa cosa. Anche Meridio oggi era presente in Tribunale, e sinceramente facciamo fatica a capire a cosa serva. Hai intenzione di depositare l’offerta? Bene, lo fai e te ne vai, tanto gli eventuali concorrenti te li trovi davanti il giorno dopo. Se invece non depositi un bel niente, a cosa serve far vedere che ci sei?

Ma attorno al Vicenza calcio si stanno muovendo anche altri gruppi, e qualora il club berico centrasse la salvezza è probabile che la prossima asta, che ci si augura stavolta venga convocata dopo i play out, non sia deserta. Magari nemmeno affollata, ma qualcuno ci sarà senza dubbio. Molto dipenderà da cosa accadrà nei play out, con il Vicenza che li giocherà con Nicola Zanini e Giorgio Sterchele sulla panchina biancorossa che riprendono il loro posto dopo la fallimentare gestione, sotto tutti i punti di vista, di Franco Lerda. Nessuno si illuda che che Zanini abbia la bacchetta magica e modifichi in un paio di settimane una situazione molto complicata, ma di sicuro Zanini e Sterchele hanno a cuore i colori biancorossi, sanno cosa vuol dire essere biancorossi e voler bene al Vicenza. Inoltre, in questo momento e visto tutto quanto è accaduto, un allenatore può fare ben poco dal punto di vista tecnico, ma può e deve operare molto nella gestione del gruppo. Un gestore che abbia la capacità di raccogliere i pezzi e di riattaccarli tra di loro. Unire e ricompattare. E questo vale anche per il pubblico biancorosso che, non dimentichiamolo mai, ha sostenuto questa società mettendo anche mano al portafoglio e contribuendo in maniera determinante a tenere in vita l’esercizio provvisorio. La salvezza, se arriverà, non cancellerà le nefandezze di una stagione orripilante, ma potrebbe aprire le porte ad una rinascita vera, finalizzata a riportare il Vicenza calcio e i suoi tifosi dove meritano. Un obiettivo importante, da raggiungere anche e soprattutto con la forza e la spinta di chi ha il cuore biancorosso. Che Nicola e Gino sanno bene cos’è e cosa rappresenta.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net