In un momento molto delicato per il futuro del Vicenza, pubblichiamo l’editoriale scritto da Federico Simonato per conto del Centro di Coordinamento Clubs Biancorossi
Il senso di appartenenza è quella sensazione particolare che unisce un gruppo di persone e le spinge a lottare per un comune obiettivo. A parole è difficile da spiegare, ma forse c’è un modo più semplice: fare un giro allo stadio Romeo Menti di Vicenza la domenica pomeriggio, nella paludosa serie C, a vedere una partita di calcio (quasi sicuramente per nulla spettacolare). Magari è meglio aspettare qualche minuto dopo il fischio d’inizio, quando tutti sono entrati e hanno preso posto, per varcare la soglia dello stadio, salire i gradini e affacciarsi dentro. Li, dopo aver sgranato gli occhi un paio di volte, si può capire veramente che cosa sia il senso di appartenenza. Basta vedere, sentire, annusare, ascoltare gli oltre 6000 (SEIMILA!!!) abbonati che sono li a vivere la partita. Nessuno poteva aspettarsi un risultato del genere in termini di numeri, nemmeno il più inguaribile degli ottimisti, a fronte del vergognoso e umiliante disastro della scorsa stagione, delle ridicole telenovele societarie, della categoria in cui la squadra si trova. E invece la realtà è che i tifosi biancorossi amano il Vicenza in maniera viscerale, il senso di appartenenza che li lega a questa maglia e a questa storia rappresentata dalla gloriosa R cucita sul petto li spinge a tifare e sostenere quei colori indipendentemente dalla categoria. È una passione che va oltre ogni logica: siamo tutti innamorati persi di una maglia e di un pallone. Per questo è giusto ringraziare ancora una volta tutti i tifosi che riempiono lo stadio, perché quest’anno più che mai, dimostrano che il tifo biancorosso è un esempio unico e bellissimo di cosa sia l’amore per la propria squadra, di cosa sia la passione e la voglia di calcio, di che cosa sia il senso di appartenenza.
La parola grazie è sempre la solita, ripetuta tante volte davanti ai tifosi vicentini, ma quest’anno più che mai bisogna dirla, trovandosi di fronte ad un pubblico del genere, che farà senza ombra di dubbio la differenza e darà forza a chi scende in campo con la maglia biancorossa. I tifosi tutti, come dimostrato finora e anche nella partita di questa domenica, non faranno mai mancare il loro incitamento alla squadra che si sta ben comportando, a questi ragazzi che quando scendono in campo stanno dimostrando il giusto atteggiamento e la voglia per fare una buona annata. E per questo è giusto anche ringraziare il direttore sportivo Zocchi e il mister Colombo, che con professionalità ed intelligenza stanno dimostrando di saper lavorare bene, con poche parole e tanti fatti. Poche parole e tanti fatti sarebbe la strada giusta da seguire anche per la società presente e quella che potrebbe essere quella futura, perché un pubblico del genere merita infinito rispetto, che con questa “telenovela” societaria sta venendo meno: senza dire qui colpe e colpevoli, peccati e peccatori, è giusto che tutti si facciano un esame di coscienza e scelgano con onestà la via più giusta per il Vicenza, mettendo da parte ogni tipo di interesse personale e facendo veramente quello che è meglio per garantire alla squadra un futuro sereno. E’ l’unica soluzione possibile e per questo ci auguriamo vivamente che vengano fatte le scelte giuste per il Vicenza e per i suoi meravigliosi tifosi.
In ultima battuta è doveroso anche spendere due parole per le continue problematiche che la serie C sta facendo pesare ai tifosi in fatto di trasferte, perché gli orari assurdi stanno rendendo sempre più difficile la loro organizzazione: non è possibile pensare di far giocare una partita di calcio professionistico alle 18.30 di lunedì, rendendo praticamente un’impresa poter vedere la partita e seguire la propria squadra. L’amore e la passione con cui i sostenitori vivono e seguono i propri colori devono essere presi maggiormente in considerazione ed invece i tifosi sono considerati come i clienti di un supermercato, sacrificati sempre e comunque alla logica del business e delle televisioni. E’ evidente che meritano più rispetto, perché possono esserci tutte le televisioni del mondo a riprendere una partita, ma il vero calcio resta e resterà sempre dei tifosi. E per questo speriamo che il Vicenza si faccia sentire e chieda il giusto rispetto che merita un pubblico di un’altra categoria.
Forza Vicenza!