Quella in corso è la settimana che porterà all’atteso derby contro il Padova con duemila tifosi del Vicenza che saranno presenti sugli spalti dello stadio Euganeo ma sono anche i giorni che portano alla scadenza dl 16 settembre, data che il Consiglio Federale ha deliberato come termine entro il quale le società dovranno adempiere ai pagamenti (circa 1,2 milioni di euro per la società di via Schio) degli emolumenti, stipendi e relativi contributi, ai tesserati e collaboratori. Una scadenza che dovrà essere onorata da Vi.Fin., la finanziaria che detiene la maggioranza delle quote del Vicenza calcio, sia perché proprietaria del club, sia perché nella bozza di accordo raggiunta con la holding lussemburghese Boreas Capital, tutte le questioni legate alla stagione 2016/2017 devono essere chiuse dalla finanziaria vicentina. Un punto questo che è uno dei pochi a non essere in discussione, visto che su altre questioni tra Vi.Fin. e Francesco Pioppi, in rappresentanza di Boreas Capital, le prospettive sono decisamente diverse. La più evidente, e forse la più importante, è quella sull’interpretazione della lettera di intenti firmata il 10 luglio scorso. Per il presidente di Vi.Fin. Marco Franchetto la firma su quel documento rappresenta una volontà di cedere da una parte e di acquistare dall’altra e niente più, mentre Pioppi considera la lettera di intenti firmata come un precontratto a tutti gli effetti con conseguenti obblighi da rispettare per entrambe le parti. Difficile, per non dire impossibile, capire chi ha ragione considerato che non è possibile prendere visione di quanto scritto sulle circa 60 pagine che compongono la lettera d’intenti, ma di sicuro si può affermare senza tema di essere smentiti che i rapporti tra Vi.Fin. e Pioppi si sono irrigiditi e i sorrisi della conferenza stampa del luglio scorso sono stati sostituiti con rapporti che senza dubbio sono più tesi. Cosa abbia portato a questa situazione non è dato a sapersi, di certo è evidente che la posizione dei soci della finanziaria vicentina è più rigida e fredda tanto da mettere fortemente in dubbio il buon esito della trattativa.
Un ostacolo è sicuramente rappresentato dalla situazione debitoria del Vicenza che, contrariamente alla conferenza stampa del 10 luglio scorso quando si era ipotizzato un debito di oltre 10 milioni, adesso è certificato che il “buco nero” del Vicenza calcio sia di più di 13 milioni. Circa 2 sono quelli che La Colombo Finanziaria dell’ex presidente Alfredo Pastorelli ha anticipato, situazione che Pioppi ha già precisato non dovrà riguardare la posizione di di Boreas e che dovrà essere definita tra i soci di Vi.Fin. di cui ricordiamo Pastorelli fa ancora parte con il 20,52% delle quote. Precisato questo, Boreas ha sempre reso noto di volersi fare carico del debito IVA rateizzato in dodici anni (undici le rate annue che restano da pagare), e quello con l’amministrazione Comunale, un valore che è calcolabile attorno ai 7,5 milioni, un po’ più della metà del debito totale. Ecco quindi che la parte che è di competenza di Vi.Fin. è di poco superiore ai 5 milioni, un valore che probabilmente è maggiore a quanto i soci della finanziaria vicentina avevano calcolato in estate. Chiaro che trattandosi di importi importanti e di questioni assai delicate le parti dovranno mettere sul tavolo le adeguate garanzie, e a riguardo sembra che, visto che le due parti quasi si dividono il debito in parti uguali, Vi.Fin. stia tentando di capire se sia possibile modificare l’idea iniziale di cedere a Boreas il 75% delle quote portandole a una percentuale minore, vicina al 55 per cento. Probabile che la risposta di Boreas sia (stata) negativa, e a confermare la freddezza nel rapporto tra le parti ci sono diverse situazioni in cui le opinioni di Vi.Fin. e quelle di Boreas divergono in maniera evidente. Evidente è quella sul futuro del centro tecnico di Isola Vicentina che Boreas vorrebbe acquisire e renderlo un patrimonio della società, mentre Vi.Fin. ha da alcuni mesi deciso di abbondare il centro per tornare ad allenarsi in città senza per la verità aver ancora individuato, almeno al momento, un luogo preciso. Differente è anche la posizione sulla gestione del settore giovanile con Antonio Mandato, attuale responsabile con delega, che è appoggiato da Vi. Fin. ruolo che tornerebbe a Gianluca Presicci se Boreas acquistasse il Vicenza. Così come il giudizio su Claudio Capuzzo che non rientra nei piani dei soci della finanziaria vicentina, mentre è considerato una risorsa da Pioppi che lo inserirebbe sicuramente nell’organigramma dello staff tecnico della holding lussemburghese qualora Boreas acquistasse il club berico.
Una vicinanza a due uomini legati all’ex presidente Pastorelli che ha subito scatenato una ridda di voci e sospetti che vorrebbero l’ex presidente del Vicenza vicino a Pioppi, il quale però ha negato seccamente questo contesto. La situazione, rispetto al luglio scorso, è molto cambiata anche se Marco Franchetto ha spiegato che “il quadro generale non è mutato ma vogliamo che per il futuro del Vicenza ci sia un progetto chiaro e che Boreas precisi quale garanzie intende assumersi visto che non possiamo permettere che gli oltre 11 milioni di euro che abbiamo messo nel Vicenza calcio e il lavoro svolto per dimezzare il debito venga vanificato”. Dall’altra parte Pioppi mostra ancora fiducia ed ottimismo, ma vuole chiudere presto la trattativa. “Non voglio entrare nel merito del raffreddamento di Vi.Fin. ma è giunto il momento di avere delle risposte. Per quanto ci riguarda gli attuali proprietari devono ottemperare agli obblighi economici al 30 giugno del 2017, poi noi ci saremo. E’ una settimana importante per la scadenza del 16 settembre, ma poi ho già chiesto un incontro a Marco Franchetto per arrivare alla chiusura”. Boreas quindi conferma ancora una volta la sua disponibilità a chiudere l’acquisto del Vicenza calcio, a patto che Vi.Fin. confermi di chiudere le posizioni antecedenti al 30 giugno 2017. I soci della finanziaria vicentina invece sembrano voler prendere tempo anche se di recente il presidente di Vi.Fin. ha dichiarato che “oggi Vi.Fin. non ha i mezzi finanziari per far fronte agli impegni monetari che una squadra come il Vicenza necessita per via della spada di Damocle dei debiti pregressi. E’ nostro interesse trovare un partner che subentri nel pacchetto di maggioranza. Prima di essere soci siamo tifosi e non vogliamo buttare alle ortiche quanto abbiamo fatto finora”.
Ma se gli attuali proprietari non hanno i mezzi per andare avanti, perché si sono irrigiditi davanti alla possibilità di cedere a Boreas? E’ credibile che ci sia un ripensamento e siano sorti dubbi circa le reali potenzialità della holding lussemburghese dopo che lo stesso Franchetto ha affermato di averne verificato la solidità? Possibile invece che la finanziaria vicentina possa a breve essere rinforzata da uno o due di ingressi che darebbero la forza per andare avanti, ma questa è solo un’ipotesi e come tale potrebbe anche non verificarsi. Ecco perché giunti a questo punto i tifosi del Vicenza hanno diritto di capire esattamente come stanno le cose. Dopo quasi vent’anni di tante, troppe, delusioni è arrivato il momento che la Vicenza calcistica rialzi la testa e per farlo ha bisogno di una società forte. Come scrive Giorgio Carrera nel suo profilo facebook la mitica R del Vicenza sta per Rispetto e Regalità, e non è più possibile accettare che venga calpestata come è accaduto negli ultimi anni. Prenda il Vicenza calcio chi lo può riportare dove la storia di quella che ancora adesso è considerata da tutti la Nobile Provinciale merita. Servono competenza, serietà, e disponibilità economica, Vicenza vuole una svolta. Chi non la può garantire si faccia, cortesemente, da parte.