Riceviamo e pubblichiamo il comunicato firmato Lanerossi Crew:
Cambiare tutto per non cambiare niente. Potrebbe bastare questo titolo per riassumere il nuovo capitolo tragicomico di un’estate in salsa vicentina che fin da troppi anni disorienta e irrita una parte del popolo biancorosso. Ci teniamo a puntualizzare come di una parte parliamo, perché nella peggior tradizione locale basta un’iscrizione sofferta all’ultimo secondo ed un paio di gol estivi per far dimenticare ai molti anzi ai troppi, i disastri sportivi, economici e gestionali delle varie proprietà o dirigenze che ci hanno mal guidato in questo decennio e mezzo. Sembrava oramai scongiurato il non troppo lontano ricordo della gestione Cassingena, uno dei più grandi disastri sportivi nella più che secolare storia del Lane, ma ci sbagliavamo di grosso. L’arrivo di Vi.Fin, per dir la verità accolto con giusta freddezza, ha regalato altri capitoli tristi e vergognosi, dalla totale dittatura e arroganza del nostro ex presidente Pastorelli, alla codardia e incapacità del resto di questa proprietà. In questi giorni stiamo assistendo al goffo tentativo da parte di alcuni “giornalisti” e tifosi, di far passare l’idea che questi signori ci abbiano salvato, mettendo mani al portafoglio per amore del nostro Lane e il dovere morale nei nostri confronti. Ma stiamo scherzando? Questa specie di armata Brancaleone sta solo cercando di salvare il suo regale fondoschiena ed evitare un fallimento che riserberebbe ben più grosse grane e conti da saldare. La vista all’orizzonte di una possibile uscita dal tunnel, con l’avvento di Boreas, li ha per la prima volta uniti, costringendoli a rompere i loro porcellini e racimolare, tra furtive riunioni stile massonico e pietosi siparietti, quella somma necessaria a raggiungere quel minimo sindacale che dovrebbe essere il dovere di una qualsiasi proprietà seria: iscrizione e pagamento degli stipendi. Non vogliamo però essere totalmente ingrati con questi avventurieri e va dato atto come senza il loro arrivo il Vicenza rischiasse già seriamente una tragica fine e come il loro piano di abbattimento del debito abbia risolto in parte una situazione passata ben più tragica. Ma non possiamo comunque dimenticare come la pessima gestione nei rapporti con l’ambiente, la totale incapacità e superficialità nella gestione e nella suddivisione dei ruoli abbia portato l’ennesimo dramma sportivo dei nostri amati colori. Sinceramente non sappiamo cosa ci si possa aspettare dal futuro, Boreas deve ancora mostrare con i fatti cosa vorrà fare, ma i tempi ormai stringono e alcune risposte dovranno arrivare nel bene o nel male, dalla firma del pre-contratto, l’acquisizione delle quote e la totale pulizia di questo ambiente oramai compromesso e non più credibile ai nostri occhi. Vedere come i soliti personaggi si rimettano sempre in gioco è a dir poco vergognoso: Polato, Masolo, Capuzzo, Mandato, Darietto sono solo alcuni esempi di come nulla sia cambiato ma soprattutto di come poco abbia insegnato ad alcuni questa disgraziata annata. Se di nuovo inizio stiamo parlando che lo sia fin da subito, sgomberando il campo da ogni dubbio sulle buone intenzioni di alcuni soci che forzatamene ci troveremo ancora qua a parziale cessione avvenuta. Chi ha orecchie per intendere intenda! Una doverosa parentesi va aperta però anche sulla squadra dello scorso campionato. Le responsabilità a livello gestionale e dirigenziale sono note ma chi scendeva in campo erano quei mercenari che avevano l’onore di indossare questi colori e che hanno invece pesantemente contribuito all’affossamento della nostra fede. La notizia del ripulisti generale è stata ben accolta da quella parte di tifoseria attenta e oggettiva, sia per un aspetto prettamente economico, ma anche e soprattutto per quello umano, morale e etico. Ma se ripulisti deve essere che lo sia totalmente e non trovando finti capitani con la coscienza sporca che possano vestirsi da ambasciatori di un nuovo inizio. Abbiamo sempre ribadito come prima del giocatore venga l’uomo, come prima del singolo venga la squadra e in questo contesto non ci può più essere spazio per mezzi uomini come Giacomelli, anche lui responsabile prima che in campo in spogliatoio del disastro sportivo della passata stagione. A voi Jack a noi il Lane! I capitani a Vicenza erano ben altri, gli stessi che molti, tra dirigenti, giornalisti e sportivi, hanno dimenticato e gettato nel cassonetto dopo averli usati per semplici fini personali e scelte di comodo. Chiudiamo con un’ultima puntualizzazione, sostegno e fiducia in questa nuova squadra e in questa (speriamo) nuova proprietà non verranno mai a mancare finché i primi dimostreranno impegno e serietà ed i secondi chiarezza ed onestà, i valori fondamentali per la rinascita Biancorossa…
Lanerossi Crew