Isnik Alimi, nato in Macedonia il 2 febbraio del 1994 ma in possesso anche della cittadinanza albanese, è cresciuto calcisticamente nell’Ohrid 2004, con cui ha esordito giovanissimo nella stagione 2011/12, totalizzando nella massima serie macedone 3 gol e 2 assist in 14 presenze. Acquistato dal club croato del Novigrad nel febbraio 2012, vi rimane sino a maggio 2013 senza però mai essere impiegato. Nell’estate seguente si trasferisce in Italia al Chievo, che lo aggrega alla Primavera: qui si rende protagonista del primo storico scudetto di categoria dei gialloblù, con 7 gol in 16 partite più altre 2 marcature nelle 2 sfide disputate alle “Final Eight”. Nell’agosto del 2014 passa in prestito al Lumezzane in Lega Pro dove scende in campo per 26 volte (più una presenza nei playout vinti contro la Pro Patria) realizzando due reti. A fine stagione il Chievo lo cede all’Atalanta che a sua volta lo manda in prestito ancora in Lega Pro alla Maceratese allenata da Christian Bucchi. Nella Marche Alimi totalizza 13 presenze, giocando con maggiore continuità soprattutto nella prima fase della stagione. Rientrato all’Atalanta, viene girato nuovamente in prestito in terza serie, stavolta al Forlì, dove nello scorso campionato gioca con buona continuità mettendo insieme 29 presenze in campionato più due nei playout, persi contro il Fano, realizzando però l’unica sua rete stagionale nella gara di andata terminata in parità (1-1).
In nazionale, dopo fatto parte dell’Under 19 macedone, ha giocato nell’Under 21 albanese. E’ un attaccante longilineo dal buon fisico, non velocissimo ma dotato di agilità e forza. E’ mancino e tecnicamente è bravo, ha un controllo di palla preciso ed ha un tiro discreto. E’ una punta che si muove molto su tutto il fronte offensivo e cerca spesso di farsi dare il pallone, difendendolo dagli attacchi avversari e facendo salire la squadra; inoltre è solito cercare l’incursione solitaria fino alla zona pericolosa, per poi tentare l’assist per i compagni. Infine, ha discrete doti nel gioco aereo e sa muoversi bene anche senza palla grazie ad un buon senso dell’inserimento.