Nei tifosi biancorossi montano i dubbi per il futuro del Vicenza. La voglia di tornare ai fasti della Serie A si fa sentire in maniera maggiore a pochi giorni dalla celebrazione dei 20 anni dalla Coppa Italia. Vi ricordiamo che potete scrivere a redazione@biancorossi.net inviandoci le vostre opinioni, i vostri consigli e le vostre domande. La redazione si riserverà il diritto di non pubblicare o censurare testi e parole non ritenuti idonei.
Cari amici di biancorossi.net, vi scrivo nel momento in cui sul futuro del nostro Vicenza calcio se ne sa ancora poco. Un futuro nebuloso, in cui è anche difficile da capire cosa sia veramente meglio per il club, se continuare ma con delle prospettive di un campionato di serie C mediocre, o fermarsi e dare il la ad un fallimento, che è sempre un salto nel vuoto. Quello che è certo è che io sono d’accordo con voi, quando scrivete che un Vicenza in serie C non può che essere costruito per vincere e non per vivacchiare come una squadra di basso livello. Ma se alla fine si decidesse di sopravvivere, di proseguire con una C senza prospettive e con una squadra da metà classifica se va bene, io mi chiedo: quale sarebbe la vostra ed la nostra reazione? Personalmente io non me la sento di appoggiare una società che vuole mettere in campo un Vicenza destinato a soffrire in terza serie. Ma allo stesso tempo non voglio abbandonare la squadra e quelle maglie biancorosse che porterò nel cuore in qualsiasi categoria ed in qualsiasi momento, bello o brutto che sia. Quindi, mi chiedo se, nel caso che si vada avanti con prospettive limitate, tutti noi possiamo trovare la forza di rimanere tifosi della nostra squadra, senza esserlo di una società che ci ha traditi. Bisognerebbe ricordare ogni giorno che noi siamo il Vicenza e non meritiamo questa sofferenza, in una categoria così lontana da quello che il Vicenza rappresenta. Senza mettere in croce la squadra, io credo che tutti i tifosi, anche quelli con la penna in mano come voi, dovrebbero giornalmente farsi sentire, lanciare costantemente il messaggio che il Vicenza in serie C non può fare la parte del comprimario, perché non vorrei che quelle belle parole lette in un vostro recente editoriale, rimangano solo delle parole dette a fine campionato e destinate a dissolversi con l’avvio della nuova stagione, quando si torna in campo e si tende tutti a remare nella stessa direzione.
Antonio da Reggio Emilia.
Buongiorno, finite tutte le feste prima del 40° del REAL VICENZA ieri sera (29 maggio, ndr) del 20° della Coppa Italia meriterebbero anche gli anni di Bruno Giorgi ma purtroppo sappiamo quello che ha rovinato questo splendido periodo. Torniamo sulla Terra, neanche con i dodici anni del ”casolin” con tutte le porcate fatte si era così toccato il fondo. C’è riuscito il “tennista” con tutta la sua superbia e incompetenza calcistica attorniato dai vari fenomeni Tesoro, Capuzzo ect. a portarci in lega PRO ora di nuovo serie C. Aspettiamo in questi giorni cosa combinano ora nei vari incontri. Stanno uscendo ad arte le solite fantomatiche cordate estive provenienti da stati di tutto il mondo ma intanto già lo sanno che uscirà come salvatore della patria nonostante tutto il “Tennista” Pastorelli. Spero che i tifosi seguino come sempre il Lane, sarebbe troppo facile seguirlo solo nelle categorie superiori ma allo stesso tempo spero siano vigili della situazione e non si facciano prendere in giro da questo personaggio. Questo non è disfattismo ma la realtà. Per finire vorrei tornare alla serata di ieri (29 maggio, ndr) della Coppa Italia e di essere stato contento di due cose. La prima di vedere il presidente Pieraldo festeggiare la Coppa: vent’anni fa spero lo ricordino tutti dov’era ed a quel tempo a festeggiare in campo entrò la figlia. La seconda cosa è la Signora Franchetto a fare le foto con la coppa in mano vicino a Gasparin. Il Lane lo ha salvato più volte Lei, altro che il “tennista”. Continuate a seguire il Lane con la vostra competenza e lealtà verso i tifosi visto che lo siete anche voi penso che siete l’unica testata che non ha paura di dire sempre la verità.
Cordiali saluti
Sanson Fabrizio (Bicio)
Buongiorno Gent.ma Redazione,
vorrei esternare tutta la mia preoccupazione per la situazione a dir poco snervante che stiamo vivendo ancora una volta noi tifosi circa le sorti del nostro amato Lanerossi Vicenza. E’ un film già visto. La società che doveva salvare la nostra gloriosa storia è riuscita a distruggerla quasi irrimediabilmente. I soci della Vi Fin ormai abbiamo capito che non intendono tirare fuori un euro per ripartire. Almeno finchè c’è Pastorelli al comando. E quest’ultimo , per quanto non più benvoluto dalla tifoseria, può realmente andare avanti da solo? Ci dicono che sono in cerca di nuovi investitori ,ma i tempi stringono. La speranza è che i continui rinvii del cda e dell’assemblea dei soci siano funzionali alla chiusura di una trattativa con degli acquirenti con progetti seri ( ma esistono davvero poi??)perché altrimenti andremo incontro , bene che vada, ad una penalizzazione nel prossimo campionato. Ma che abbiamo fatto di male noi tifosi del Vicenza ? Ci aspetta nella migliore delle ipotesi un altro campionato di sofferenza , questa volta nella terza serie, perché non si può costruire una squadra vincente o comunque con delle ambizioni in due settimane : manca tutta la dirigenza al completo, dal direttore generale al direttore sportivo, dall’allenatore ai giocatori. Che saranno quasi tutti nuovi. Ma le esperienze già vissute non insegnano niente? A mio modo di vedere ci stanno prendendo in giro ancora una volta. Dicendo “ Speriamo di trovare nuovi investitori” o cose del genere ( Avv. Polato du egiorni fa)praticamente ci dicono tra le righe che non ci sono altre alternative.Ma perché invece di usare giri di parole e di illuderci come sempre( la memoria non può che andare alle numerose trattative della vecchia proprietà che in passato poi non hanno mai portato a niente)non ci dicono che è finita? A noi tifosi, ormai disgustati più che delusi , non interessa che i soci di Vi Fin non vogliano portare i libri in tribunale perché hanno preso impegni economici personali( così si legge sui giornali).Siamo stufi, esausti, non ne possiamo davvero più…lasciateci almeno fallire e ripartire da zero.Questa continua agonia di un malato terminale non ha più senso.
E togliete il disturbo!
Giovanni Dal Maso