La nostra intervista di oggi con il tifoso lontano ci porta in Spagna, più precisamente a Madrid dove vive Fabio Sandri. Lo scorso mese di febbraio ho partecipato alla trasferta a Bari, potete capire la mia sorpresa quando mi è stato detto che saremmo stati raggiunti allo stadio da un ragazzo che arrivava appunto dalla Spagna. Una bella occasione questa per conoscerlo e per parlare con lui del nostro amato Lane.
Buongiorno Fabio … vuoi presentarti ai nostri lettori raccontando come mai vivi nella capitale iberica?
Buongiorno a tutti. Diciamo che l’idea é nata un po’ per caso. Dopo l’universitá, finita nel 2003, ho prestato il servizio militare. Una volta terminata “la naja” volevo conoscere la vita fuori dall’ Italia e ho vissuto per alcuni mesi in Inghilterra. L’esperienza é stata molto utile a livello professionale, in quanto ho migliorato notevolmente l’inglese, allo stesso tempo però ho capito che non era il paese adatto a me. Ho quindi lavorato due anni in Italia, presso varie aziende del nord-est come consulente SAP e dopo una breve vacanza nella costa del levante con gli amici, ho capito che la Spagna, con il sole, l’allegria e il costo della vita non proibitivo era il posto per me. Da allora son passati dieci anni …
La Spagna a tuo avviso rappresenta ancora una buona opportunità di lavoro per un giovane vicentino che non riesce a trovare uno sbocco professionale in patria?
Io penso anzitutto che da noi, fortunatamente, se una persona ha voglia di rimboccarsi le maniche c’é molto lavoro. Al giorno d’oggi con la globalizzazione non esiste piú il posto per tutta la vita. Se non si trova quello che si cerca a portata di mano, magari si dovrebbe ampliare la visione un po’ più lontano… La Spagna purtroppo non é una potenza economica, peró se una persona é preparata e si da da fare, sicuramente puó riuscire in qualunque posto vada. La lingua non é impossibile e le abitudini sono sicuramente molto piú simili alle nostre rispetto ad altri stati (esempio la Gran Bretagna). Il lavoro si concentra principalmente nelle cittá di Madrid e Barcellona. Se dovessi dare un consiglio a chi sta pensando di emigrare direi: “Chiudi la valigia e parti, indietro si puó sempre tornare”.
Impossibile non chiederti a questo punto qualcosa del calcio spagnolo…
Sono arrivato alla fine del 2007 e praticamente ho vissuto – e sto vivendo – la Belle Epoque del calcio e in generale dello sport spagnolo (5 Champions League, 5 Coppe Uefa e, a livello di squadra nazionale, un Mondiale e due Coppe Europa) quindi potete immaginare l’entusiasmo. Vivendo a Madrid il calcio si respira in tutti gli angoli di questa cittá. Ogni quartiere ha la sua squadra di calcio piú o meno importante. L’anno scorso c’erano quattro squadre nella LIGA solo nella città di Madrid (la serie A spagnola): Real Madrid, Atletico Madrid, Rayo Vallecano e Getafe CF. Oltretutto negli ultimi tre anni si é vissuta in modo molto intenso la rivalitá cittadina che ha avuto il punto più alto nelle due finali di Champions League. A livello di spettacolo e gioco ci sono due squadre su tutte, Real Madrid e Barcellona che sono potenze a livello mondiale, seguite comunque con buoni risultati, dall’Atletico Madrid e dal Siviglia. Il campionato se lo giocano Real e Barcellona, con una di queste altre due squadre come outsider. A livello di tifo e tifoserie il panorama é diverso dall’Italia. Non c’é la cultura dell’ultras che segue la squadra in casa e in trasferta con regolaritá. La maggior parte delle trasferte sono gite domenicali di persone o club che approfittano per fare una scampagnata nelle varie cittá della partita. In piú negli ultimi anni sono stati sciolti i pochi gruppi ultras che piú si rispecchiavano nello stile italiano. Due anni fa hanno sciolto il Frente Atletico (Gruppo di spicco del tifo dell’Atletico Madrid) come conseguenza alla morte di un tifoso del Deportivo la Coruña annegato in seguito agli scontri lungo il fiume a fianco allo stadio Vicente Calderon. Una persona abituata ad andare allo stadio in Italia sicuramente la prima cosa che noterà in Spagna quando va a vedere una partita, é la “mancanza di ultras”. Basti dire che il Real Madrid, a seguito dello scioglimento forzato degli ultras SUR, ha creato una “grada de animación” coordinata direttamente dalla società con una persona, mandata dal club, che lancia i cori. Sullo stesso modello si muove il Barcellona.
In un momento storico in cui i grossi club italiani iniziano a costruire stadi di proprietà più piccoli, il Santiago Bernabeu aumenta la propria capienza ….
Il progetto di rinnovare il Santiago Bernabeu lo sto ascoltando praticamente da quando sono arrivato. Sembra che adesso finalmente si realizzi. Se il Bernabeu avesse 400.000 posti penso che lo riempirebbe comunque. Basti dire che ha 70.000 abbonati ed é praticamente impossibile comprare un abbonamento se non con 30-40 anni di attesa (dati reali). Il format del Real Madrid o del Barcellona é quello di un’impresa. Basti dire che per vendere magliette nei paesi arabi, sulle magliette esportate, ha tolto per motivi religiosi la croce dallo scudo… (vi immaginate la maglietta del Vicenza senza la R…???). La realtá italiana, forse ad eccezione della Juve, é diversa. Stadi grandi, con costi di manuntezione altissimi, sono improponibili per molti club. Meglio dimensioni ridotte e far sentire il fiato sul collo ai propri giocatori e agli avversari. In questo il nostro vecchio Menti non ha niente da invidiare a nessun altro stadio.
Si parla poco della ristrutturazione del Menti, che prevede tra l’altro la sistemazione dei seggiolini anche in curva sud per rispettare la normativa. Immagino questa novità non sarà gradita ….
Mi ricordo da piccolo quando mio padre o mio nonno mi portavano allo stadio e mi sistemavo nei distinti o nelle vecchie parterre (bei tempi). Si dice che ci potevano stare 30.000 persone. Impossibile da immaginare attualmente. Quando vado al Menti adesso e vedo la capienza ridotta a meno della metà provo po’ di tristezza. Se arrivano davvero i seggiolini nella curva sud se ne ridurrebbe ulteriormente la capienza, senza contare la poca praticitá visto che tutta la gente sta in piedi, ma siccome le normative vanno rispettate e noi siamo veneti (paga e tasi), finiremo per mandare giú anche sto boccone amaro.
E adesso … SOLOLANE! Da quanto tempo sei tifoso?
Sono tifoso da sempre. Ovviamente vivendo a Malo, fino a che non ho avuto l’autonomia per muovermi da solo, se mio padre o mio nonno non mi portavano a vedere il Vicenza, dovevo ascoltare la partita alla radio. Ho ricordi del mitico spareggio a Ferrara per non retrocedere in C2 attaccato alla radio, quasi piangendo di gioia al termine della partita. Ai tempi delle superiori – nei primi anni 90 – mi sono fatto l’abbonamento insieme a mio zio e mio cugino nei distinti il primo anno, e negli anni successivi in curva SUD, nell’orbita del gruppo Caneva Berica. Prima con mio zio, poi con gli amici, con i quali adesso ci riconosciamo sotto la sigla “LA MALA DI MALO”, abbiamo iniziato ad andare in giro per l’Italia con i colori biancorossi e mai ci stancheremo di farlo.
La vostra pezza è presente in quasi tutte le trasferte. Ci racconti come è nata questa aggregazione, tra l’altro ho visto anche delle splendide tifose con voi ….
Fra di noi c’é una lunga storia di amicizia e di scorribande in compagnia, a partire dalle scuole superiori. La pezza l’abbiamo stampata al finale degli anni 90 e da allora é stata presente in numerosissime trasferte. Come gruppo “organizzato” siamo nati due anni fa. Il gruppo ufficialmente é formato da nove persone e di riflesso dalle fidanzate, mogli, compagne, chiaramente tutte stupende, bellissime e supertifose del mitico LANE.
Come ti organizzi per seguire le partite: radio o TV?
Purtroppo per me é complicato andare allo stadio. Provo sempre a programmare le visite in Italia coincidendo con la partita del Lane. A volte mi organizzo per trasferte con voli piú o meno diretti da Madrid, pero purtroppo, in Serie B é piú complicato visto che molte cittá non hanno l’aeroporto. Quando non posso esserci mi mantengo costantemente aggiornato del risultato con internet o direttamente su TVA Vicenza via satellite. Fa sempre piacere sentire un po di voci nostrane quando si é lontani da casa.
Il Presidente Pastorelli aveva già detto in estate che questo sarebbe stato un anno con il solo obiettivo di risanare i debiti e conquistare la salvezza il più in fretta possibile….
Purtroppo sono anni che vedo molto amore da parte dei tifosi e poco da parte dei proprietari. Stendendo un velo pietoso alla gestione anteriore, ripongo molte speranze nella nuova proprietá sperando che non rimangano solo parole le varie dichiarazioni tipo “Faró del Vicenza un club modello”. We miss you Pieraldo…..
Contro il Pisa ci stavamo rimettendo le coronarie …. come hai festeggiato il gol su rigore di Ciccio Urso?
Domenica ho seguito il risultato della partita per internet. Quando ho visto il Vicenza in dieci e sotto di un gol ti dico la verità … non ci speravo più … Quando poi ho letto che avevamo vinto 2-1 ho fatto un salto altissimo e ho dato un bacio a mia moglie dicendole “che era bella come un gol al 90”. Love you.
Una gran bella prova di carattere quella contro il Pisa. Una rimonta così cazzuta è un buon segno, fa capire che il gruppo è unito e sa soffrire…
Il gruppo é unito e soprattutto é un ottimo segnale che sotto di un gol e in dieci si sia saputo …. usando una espressione spagnola … “dar la vuelta a la tortilla” che significa ribaltare il risultato. Speriamo adesso che tirino fuori gli attributi e il finale di stagione possa essere un po’ meno al cardiopalma che gli ultimi anni….
Purtroppo in quel di Frosinone abbiamo incassato una sconfitta. Un secondo tempo giocato senza fame di vittoria ci ha giustamente puniti ….
Hai ragione, purtroppo non abbiamo ripetuto la grande determinazione mostrata contro il Pisa, non abbiamo saputo lottare e dimostrarci agonisticamente agguerriti su tutti i palloni. A parte il primo gol, gli altri due sono arrivati senza la giusta concentrazione. Il Frosinone è secondo in classifica e ha la cattiveria che a noi manca. Possiamo dominare il campo, attaccare, però se non si tira in porta, per la legge del calcio alla prima occasione si prende il gol. E così è successo ….
E domenica arriva il Brescia … tanti motivi per scendere in campo con l’atteggiamento giusto …
In questa partita sarà fondamentale non avere nessun timore e attaccare dal primo minuto: il Brescia è un rivale diretto per la salvezza e non si può e non si deve sbagliare!
Ti lascio ora lo spazio per mandare un messaggio alla squadra e i saluti a chi vuoi …..
Volevo prima di tutto ringraziare voi di “Biancorossi.net” per avermi dato spazio in questo stupendo blog. Saluto i tifosi del Vicenza, la curva Sud, la Mala di Malo, i miei cari e un bacione forte a mia moglie che sopporta e accompagna la mia malattia per il Lane. Approfitto per fare un appello ai tifosi vicentini in Spagna che abbiamo voglia di contattarmi per organizzare trasferte o semplicemente scambiare opinioni di contattarmi al email : fsandri1902@gmail.com . Un abbraccio grande e sempre FORZA LANE!!!
Grazie Fabio. Alla prossima …. Magari proprio per l’ultima partita di campionato, con il maggior numero possibile di tifosi lontani a festeggiare assieme a mister Bisoli e la squadra questa sospiratissima salvezza!