Tredici punti dopo altrettante giornate di campionato è il bottino del Vicenza di Pierpaolo Bisoli che però, è giusto precisare, la compagine berica l’ha guidata per sei giornate essendo subentrato a Franco Lerda esonerato dopo la pesante sconfitta subita a Chiavari contro la Virtus Entella. Tredici punti dopo tredici turni di campionato era anche lo score del Vicenza di due stagioni fa in cui Pasquale Marino subentrò a Giovanni Lopez alla 12esima giornata. A riguardo è opportuno non creare illusioni perché una scalata come quella del Vicenza di Marino che sfiorò la serie A è quasi impossibile da ripetere vista la differenza di tasso tecnico tra le due formazioni biancorosse.
A quasi un terzo del campionato, un’analisi di come il Vicenza ha collezionato i suoi 13 punti è corretto farla, anche e soprattutto per capire come è cambiata la squadra biancorossa dopo il cambio di guida tecnica che ha visto Bisoli subentrare a Lerda. Il tecnico di Fossano, dopo aver centrato nello scorso torneo una salvezza tanto importante quanto per molti insperata, ha iniziato la nuova stagione tra tante obiettive difficoltà dalle quali però ha finito per farsi fagocitare, senza riuscire a trovare il bandolo della matassa per risolverle, e trasmettere la convinzione e la positività di cui il gruppo aveva assoluto bisogno. Lerda ha senza dubbio molte scusanti, se si pensa che ha dovuto attendere le ultime ore del mercato per avere a disposizione una rosa che coprisse in primis le carenze difensive, anche se il proseguimento del torneo ha mostrato che giocatori come Luka Bogdan dispongono di mezzi fisici e tecnici per affrontare a testa alta la categoria, confermando di avere inoltre grandi margini di miglioramento. Tra chi invece Lerda ha voluto a tutti i costi in biancorosso, c’è chi come Cristian Zaccardo ha finora deluso le aspettative dei tifosi biancorossi, giocando poco con Lerda e quasi niente con Bisoli in seguito.
Il tecnico piemontese, è corretto sottolinearlo, ha pagato con l’esonero anche per colpe non sue, anche se il confronto tra i risultati dei due allenatori è al momento nettamente a favore di Bisoli che in sei giornate ha collezionato 8 punti (con 5 gol fatti e 7 subiti) contro i 5 di Lerda (con 4 gol realizzati e ben 13 incassati) ottenuti in sette partite; una media da salvezza tranquilla quella di Bisoli, da retrocessione quella dell’ex allenatore dei berici. Risultati che sono scaturiti con notevoli differenze nell’impostazioni del lavoro atletico della squadra, con Bisoli che fin dai primi giorni ha sottolineato la scarsa tenuta fisica del gruppo, ma anche nella gestione e nella valutazione del valore dei giocatori a disposizione. L’esempio più clamoroso è legato al nome di Nicola Bellomo, giudicato non pronto e quasi dimenticato da Lerda, e invece rilanciato alla grande da Bisoli che ha creduto subito nelle indubbie doti del centrocampista pugliese. Ma anche, per esempio, sul giovane Petar Zivkov e su Francesco Urso la considerazione è stata completamente diversa, tanto che il mancino austriaco prima era ai margini della rosa considerato non adeguato al torneo cadetto. Tra tante differenze, come l’impostazione tattica senza dubbio più attenta alla fase difensiva vista con Bisoli, i due tecnici sono andati a braccetto sull’incapacità di sbancare il “Menti”; entrambi infatti hanno solo perso e pareggiato davanti ai tifosi biancorossi. Sabato prossimo contro il Latina, diretta concorrente nella lotta alla permanenza in serie B, l’occasione sembra propizia per centrare la prima vittoria interna e per dare ancora più importanza alla vittoria ottenuta sabato scorso a Trapani. (Corriere del Veneto)