Da almeno un mese avevamo lavorato ad una iniziativa che intendeva esaudire il desiderio di un gruppo di tifosi del Vicenza Calcio che frequentano tre Centri Diurni per persone con disabilità a Vicenza; avevamo deciso di far premiare i primi tre giocatori della classifica del “Biancorosso dell’anno” votata dai lettori, a loro, a quei ragazzi con cui la vita non è certo stata generosa.
Sarebbe stato un momento di festa e di condivisione diverso dal solito contesto sportivo, dedicato a chi non ha la possibilità di frequentare lo stadio, con l’intento di avvicinare dei mondi solo apparentemente lontani, ma entrambi ricchi di emozioni forti. Emozioni e sentimenti che possono essere manifestati sia in un’esplosione di gioia in campo, sia trattenuti in un intenso e silenzioso sguardo oppure in una timida stretta di mano. Per la realizzazione dell’evento che sarebbe durato al massimo un’ora, gli ospiti dei tre Centri Diurni attendevano con trepidazione i giocatori del Vicenza, avevano già preparato una bella coreografia biancorossa, i due inni del Vicenza da cantare accompagnati dalle chitarre degli operatori, alcune domande per i giocatori, una gara di abilità con il pallone. Erano state invitate anche le loro famiglie che avevano offerto un piccolo rinfresco, tutti insomma attendevano con grande impazienza l’evento che li aveva fatti sentire così importanti, così speciali da avere il privilegio di ospitare la premiazione di biancorossi.net e per i più fortunati anche l’onore della consegna delle targhe ai tre giocatori “più bravi”.
Per la data abbiamo atteso la salvezza matematica del Vicenza, poi anche l’ultima di campionato giocata venerdì sera contro il Perugia che, ci sia consentito, contava poco o niente per la classifica. Abbiamo chiesto di fissare per mercoledì scorso, al mattino, nel primo pomeriggio, ma da via Schio le difficoltà e le problematiche (quali???) non hanno consentito che l’incontro avesse luogo. Probabilmente gli allenamenti, per usare un eufemismo, a calcio tennis, con giochi e risate di questi giorni erano ritenuti fondamentali, sta di fatto che a precisa domanda fattaci dai responsabili dei Centri del perché non sia stato possibile realizzare l’incontro non abbiamo saputo dare una risposta semplicemente perché forse una risposta non c’è. Onestamente siamo rimasti basiti di fronte all’indifferenza del Vicenza calcio, all’insensibilità e all’indelicatezza con cui è stato (non) considerato questo incontro, dal momento che non si trattava di accontentare i tifosi di un club con la solita presenza alla cena sociale di un paio di giocatori ma di realizzare il sogno di un gruppo di persone colpite dalla disabilità. Le facce smarrite e amareggiate, gli occhi lucidi di chi da giorni sognava (sì, sognava…) di poter vedere da vicino i giocatori del Vicenza ci sono rimaste nel cuore e il saper di aver deluso le loro aspettative ci fa male, e di questo ci scusiamo perché il nostro intento, quello per cui avevamo lavorato da tempo, era invece quello di regalare un’ora di gioia e felicità a chi è stato pesantemente colpito dalla sfortuna. E nessuno pensi che l’incontro non sia avvenuto per negligenze dei giocatori perché Nicolò Brighenti, interpellato in merito, ha sottolineato che “dispiace, dispiace tanto, era proprio una bella idea; sono cose per le quali io troverei sempre il tempo. Peccato, peccato davvero”.