Marino e la panchina del Vicenza, una vicenda che ha vissuto momenti a dir poco contrastanti e discutibili che andiamo a ripercorrere analizzando le tappe salienti:
- 2 giugno: al termine dello spareggio play off con il Pescara le parole a caldo del tecnico biancorosso lasciano poco spazio alla sua permanenza a Vicenza. Impressione corretta visto che in seguito lo stesso Marino confermerà di aver deciso di lasciare alla fine della sfortunata partita di ritorno dei play off contro il Pescara
- 10 giugno: la dirigenza biancorossa prepara un’offerta a Marino che prevede l’allungamento del contratto e un sostanzioso aumento (circa 400 mila euro netti all’anno). Il tecnico siciliano attende di conoscere il futuro del Bologna che vorrebbe affidargli la panchina in caso di permanenza in serie B, ma valuta anche l’offerta del Catania
- 11 giugno: sul proprio profilo Facebook Marino saluta e ringrazia i tifosi biancorossi per tornare a casa
- 13 giugno: a Catania non si sblocca la situazione. Dopo che il tecnico di Marsala aveva già presentato la lista dei giocatori graditi, la società rossoazzurra precisa che “l’eventuale trattativa sarà avviata solo e se Marino avrà risolto autonomamente il contratto che lo lega al Vicenza”
- 23 giugno: la dirigenza del Catania finisce agli arresti domiciliari, salta la possibilità che Marino torni ad allenare la società etnea
- ore 20.30 del 24 giugno: nuovo incontro societario per discutere sulla panchina biancorossa
- ore 23.30 del 24 giugno: Marino presenta la lettera di dimissioni
- ore 1.10 del 25 giugno: nella cena conseguente alla riunione, sotto la spinta dell’avvocato Polato, Marino torna sui suoi passi
- 25 giugno: con una conferenza stampa la dirigenza conferma che Marino resta ufficialmente l’allenatore del Vicenza
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