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Quella che si è conclusa è stata una serata importante per il futuro del Vicenza. Da una parte il presidente Tiziano Cunico e l’advisor Ippolito Gallovich in contatto diretto con il leader della cordata estera, Yahya Kirdi, un imprenditore arabo di origini siriane che ha numerose attività a Dubai e vive in Canada. E proprio dall’altra parte del mondo il confronto tra le due parti si è svolto con un finale che ancora una volta non ha portato ad un si oppure ad un no, allungando una contrattazione che, tramite la mediazione dello studio Baker & McKenzie di Milano dura dalla fine dello scorso gennaio. La nuova fumata grigia porta però inevitabilmente a pensare che siano maggiori le possibilità che si vada incontro ad un altro nulla di fatto, più che ad una positiva conclusione.

Nello stesso momento, a Vicenza, il presidente di Finalfa, Sergio Cassingena, ha incontrato gli imprenditori vicentini che stanno valutando se acquisire quote del Vicenza calcio. I nomi sono quelli già resi noti nei giorni scorsi: Alfredo Pastorelli (Colombo Finanziaria Spa), Luigi Morato (Morato Pane Spa), Stelvio Dalla Vecchia (Utensilnord Srl), Lino Chilese (Came Spa), e Marco Franchetto (Pulitalia Spa, e Caffè Vero), con l’ex presidente del Vicenza calcio Massimo Masolo e l’attuale responsabile del settore giovanile, Antonio Mandato, che hanno dato la loro disponibilità a far parte dell’operazione. Gli ostacoli da superare non sono pochi, il monte debitorio di circa 13 milioni di euro e le relative garanzie, le scadenze (circa 400 mila euro) delle rate dell’IVA da pagare, e i 2,5 milioni che mancano per arrivare al 30 giugno e chiudere la stagione senza penalizzazioni. Il tempo a disposizione è poco, il 16 di aprile è alle porte e questa proprietà sa bene che non può non rispettare la scadenza, ma ad oggi l’importo totale per onorare gli impegni non è a disposizione. Ecco perché c’è fretta di chiudere sia su un tavolo che sull’altro, con il leader della cordata araba che però pare proprio non voler accettare pressioni ed ultimatum di qualsiasi genere. Dall’altra parte è normale che il gruppo di imprenditori vicentini voglia avere delle garanzie perché quello attuale non è certo il tempo dei “benefattori”. Insomma, si tratta su più tavoli, ma cedere (meglio, salvare) questo Vicenza si conferma operazione molto difficile

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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