Il Vicenza vola, la trattativa societaria ristagna. E’ il titolo del nostro editoriale del 23 febbraio scorso, situazione che una ventina di giorni dopo è rimasta di fatto immutata. La compagine berica da allora ha vinto a Bologna e pareggiato contro Lanciano e Pescara, un bottino di cinque punti che definiamo molto buono anche in considerazione del fatto che lo sforzo compiuto per risalire la classifica con sei vittorie di fila è normale debba essere pagato sia dal punto di vista fisico che mentale. La squadra quindi vola, ben oltre ogni previsione, con l’obiettivo primario di inizio stagione, la salvezza, già centrato a dodici giornate dal termine. La prudenza della squadra, e il voler a tutti i costi aspettare di centrare quota 50 fa parte del gioco, lo fece anche il Vicenza di Francesco Guidolin, poi promosso in serie A, che al raggiungimento del traguardo fissato alzò l’asticella di cinque punti motivando il tutto con l’innalzamento della quota salvezza ….
Ma, a salvezza ottenuta, la gente biancorossa è già oltre, sognando un finale di campionato da protagonisti. Il quarto posto attuale e gli otto punti di vantaggio sulla nona in classifica, la prima esclusa dai play off, concede al Vicenza di poter effettuare la volata finale partendo da una buona posizione e potendo puntare tra una quindicina di giorni sul ritorno di Ragusa, giocatore che ha i mezzi per fare la differenza. Il quesito però è come ritroveremo l’ex pescarese dopo un infortunio molto grave, da cui ha recuperato a tempo di record. Vedendolo allenarsi tutti i giorni al “Piermario Morosini” di Isola Vicentina, la nostra idea è che manchi ancora una quindicina di giorni e un’altra partita con la Primavera di Massimo Beghetto prima di vederlo nell’elenco dei convocati di Pasquale Marino, ma ovviamente spetterà al tecnico di Marsala decidere il momento giusto per puntare su Ragusa che conosce molto bene per averlo avuto a disposizione nella scorsa stagione a Pescara. Cosa potrà dare Ragusa alla causa biancorossa lo dirà il campo, perché quando si torna da infortuni così gravi non sempre si riesce a tornare a giocare subito ai livelli abituali, anche se il non dover accelerare i tempi, come nel caso attuale, è un vantaggio non da poco in queste situazioni.
Tutto procede lentamente (e in silenzio …) anche nella trattativa di vendita della società, in quanto non si registrano passi avanti importanti, né appuntamenti decisivi alle porte. L’unica cosa certa è che i legali dello studio milanese, in rappresentanza del gruppo estero, e l’advisor del Vicenza Ippolito Gallovich hanno contatti continui, il che significa che la contrattazione è ancora in corso. Non potendo prevedere (ma nemmeno escludere) un’accelerata in tempi brevi, resta difficile spiegare e capire l’andamento lento della trattativa, di certo chi vuole entrare con progetti seri nel mondo del pallone ed è intenzionato ad acquistare una società di calcio lo deve fare al massimo entro aprile, in tempo per dotarsi di un proprio organigramma societario, e di programmare la stagione in arrivo. Cosa che dovrebbe fare anche l’attuale proprietà, che al momento però sembra più concentrata nel portare a termine la stagione in corso, cercando cioè di trovare i fondi per fare fronte gli impegni presi almeno per quanto riguarda gli stipendi e i contributi dei suoi tesserati. Non è un mistero che ad ogni scadenza le difficoltà non siano poche, ed è per questo che Sergio Cassingena, in alternativa alla cessione portata avanti da Tiziano Cunico, sta lavorando in prima persona per trovare chi aiuti il Vicenza entrando in società con quote minoritarie. Strada già battuta in passato senza esiti positivi e che, stando ai ben informati, sta trovando porte chiuse da più parti anche stavolta.
In questo contesto, resta il campo e un’occasione più unica che rara da giocare al meglio per tornare nella massima serie. Premettendo che qualunque sarà il risultato finale questo gruppo avrà il nostro applauso, il Vicenza dovrà essere bravo a giocare queste ultime gare provando, come ha fatto finora, ad ottenere il massimo, senza avere l’assillo di dover vincere a tutti i costi (come sarà per esempio per il Bologna), ricordando sempre da dove è partito, che ogni partita fa storia a sé, e che in serie B spesso prevale chi ha più fame e chi non molla mai fino al triplice fischio dell’arbitro. Il Vicenza avrà però dalla sua l’appoggio di un pubblico che, dopo dieci anni di delusioni e di amarezze condite da ben tre retrocessioni e altrettante salvezze rocambolesche centrate all’ultimo minuto dell’ultima giornata, ora sogna ed è pronto a sostenere e a lottare fianco a fianco ai ragazzi di Pasquale Marino. Gli inviti ad affollare il “Menti” arrivano da più parti, dal tifo organizzato, agli esponenti della curva che hanno chiamato a raccolta i tifosi biancorossi dando appuntamento a domenica mattina al centro tecnico di Isola Vicentina “ in vista delle prossime importanti partite, avendo la squadra dimostrato carattere, professionalità ed avendo ormai raggiunto la salvezza, unico vero obiettivo della stagione” – sottolinea La Vicenza Ultras – che invita tutti “a dare a giocatori e tecnico i giusti meriti e compattare l’ambiente attorno alla squadra, dando noi per primi l’esempio “. Una sorta di patto per dare tutto, uniti e compatti, e cercare di arrivare il più in alto possibile in queste ultime dodici giornate; ” sarà una strada lunghissima che non si sa dove porterà, ma non dobbiamo avere paura di sognare – precisa Federico Simonato , componente del club biancorosso di Thiene – perché dopo tutto quello che hanno passato, i tifosi se lo meritano. Perché se dal buio pesto da cui veniamo si comincia a vedere una luce, va ricordato che loro hanno un grande merito: ci sono sempre stati, ci hanno sempre messo il cuore, hanno dato sempre tutto. E continueranno a farlo “.