L’avevamo contattato pochi giorni per avere informazioni sulla trattativa in corso per l’acquisizione del Vicenza calcio da parte dell’ex presidente del Varese Antonio Rosati, ma la risposta dell’avvocato Roberto Atzeni era stata un secco “no comment”. Il perché il legale scledense abbia cambiato idea e decida di parlare della trattativa in questione ce lo spiega con decisa veemenza. “Ho cambiato idea e ho deciso di parlare dopo le improvvide dichiarazioni del vice presidente Gian Luigi Polato che ha negato l’esistenza della trattativa. Nomi non ne faccio, ma il mio cliente mi ha autorizzato a parlare proprio per rendere noto che non siamo paragonabili a certe altri personaggi che ci hanno preceduti nel tentativo di arrivare all’acquisizione del Vicenza calcio“. Atzeni precisa poi un altro aspetto importante, cioè che l’intento del suo rappresentato è (era?) quello di arrivare alla firma senza che ci fossero fughe di notizie. “Questo perché questo tentativo è portato avanti da persone serie che non cercano pubblicità e che hanno l’unico fine che è quello di arrivare ad acquistare il Vicenza. Ma sentire che non esiste nessuna trattativa, questo non lo possiamo accettare“. Atzeni accetta poi di entrare nel vivo dei contenuti della trattativa stessa, pur ovviamente nei limiti consentiti dal suo ruolo. “Rappresento un cliente che ha conoscenza del mondo del calcio (Rosati appunto, citato la prima volta dal nostro sito il 21 ottobre 2013, ndr) e che non ha condizionato la trattativa alla presenza di altri imprenditori vicentini che, confermo come avete correttamente riportato, avrebbero potuto avere in seguito una quota di minoranza. Sottolineo che la trattativa non è legata alla presenza di altri soci, l’operazione si sarebbe potuto fare lo stesso anche con la presenza del mio cliente da solo. Sottolineo inoltre il fatto che la trattativa c’è, e la cosa non può essere messa in dubbio in quanto posso esibire in qualsiasi momento documentazione e comunicazioni relative al Vicenza calcio che solo chi sta trattando l’acquisto della società può possedere. Se mi chiede se il mio cliente, dopo quanto accaduto, sia ancora disposto a portarla avanti io le rispondo di si, anche se i termini accordati sono stati tutti disattesi e questo non può che rappresentare un grosso ostacolo per il buon fine della trattativa“. Atzeni spiega poi perché, per acquistare il Vicenza calcio ha preso contatti direttamente con Sergio Cassingena e i suoi più stretti collaboratori e non contattando l’advisor Gallovich. “Se una decina di trattative impostate in un certo modo sono fallite, mi pare normale provare ad impostarne una in maniera diversa – spiega il legale vicentino – niente contro Gallovich, ma lui è un advisor e con tempi molto ristretti bisogna entrare subito nel cuore della trattativa. Posso affermare che dopo una proposta iniziale eravamo riusciti al terzo tentativo di trovare una soluzione che sembrava fosse di gradimento per tutti, visto che la stessa parte venditrice l’aveva definita di estremo interesse. Anche sull’importante questione del monte debitorio era stata trovata una soluzione che andasse bene ad entrambe le parti, intesa che sottolineo era stata trovata lavorando sulle indicazioni della parte venditrice. Avevamo accettato anche di accollarci il peso dei costi composti dal monte stipendi dei giocatori e dai dipendenti assunti a tempo indeterminato, ma poi al momento finale i nostri interlocutori non si sono più fatti trovare, con l’aggravante di aver violato gli accordi andando ad ingaggiare un nuovo direttore generale a nostra insaputa“. In chiusura l’avvocato Atzeni ci tiene a precisare una questione importante. “Lo scrigno della trattativa al momento non si apre del tutto perché, almeno teoricamente la cosa si potrebbe ancora chiudere, ma il mio cliente si aspetta una dichiarazione pubblica da parte del Vicenza calcio che confermi l’esistenza di una trattativa seria e concreta. In caso contrario dimostrerò la nostra serietà e la volontà concreta con cui abbiamo tentato acquistare il Vicenza calcio. A riguardo i vertici della società biancorossa mi avevano comunicato che avrebbero emesso un comunicato confermando l’esistenza della trattativa, cosa che sarebbe gradita ed apprezzata. Così non fosse, agiremo di conseguenza“. La questione finale, la più importante, è relativa alla domanda che tutti i tifosi del Vicenza si pongono: perché il Vicenza non viene ceduto e chi comanda veramente in via Schio? “Posso dire che a riguardo ci sono tante situazioni che vanno chiarite. La prima riguarda la distinzione tra società e proprietà, che è decisamente poco chiara. Come si può dividere le due entità in fase di vendita se la delega a vendere ce l’ha il presidente della società Tiziano Cunico e se il presidente di Finalfa Srl è Sergio Cassingena? A cosa ci si riferisce quando si parla di distinzione tra la proprietà e la società? Quanto al perché il Vicenza non venga ceduto ritengo sia veramente difficile dare una risposta“. Forse, aggiungiamo noi, perché tra la proprietà c’è qualcuno che di vendere non ne ha nessuna intenzione.
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roba da matti, vogliono vendere o ci prendono per il culo ?
la seconda che hai detto, non vogliono vendere.
troppi interessi e intrallazzi personali…
e comunque, managerialmente, gli attuali proprietari si stanno ulteriormente dimostrando altamente incompetenti.
l’intervento di Polato, anzi, il soliloquio che ha letteralmente zittito Darietto, è stato davvero stucchevole, a mio parere.
no, non mi sembra proprio ci sia la volontà di vendere
Perché tenere il Vicenza?
Ormai hanno distrutto il Vicenza che mi ricordavo e che amavo,vogliono soltanto peggiorare la situazione
avranno i loro interessi/intrallazzi…………….
Polato burattino!!! O ci sei o ci fai…..se non sei al corrente della trattativa perche’ quelli che ti muovono con i fili non le lo hanno riferito, dimettiti!!! Altrimenti sei solo un giullare come el genio de tiziano pres……..