Salta al contenuto principale

La neverending story della cessione del Vicenza calcio si allunga di un altro capitolo. Pochi giorni dopo l’ennesimo fallimento con cui si è chiuso il tentativo di acquistare il Vicenza da parte del gruppo svizzero, in via Schio, sul tavolo di Sergio Cassingena, è pervenuta una proposta di acquisto formulata dall’ex presidente del Varese Antonio Rosati e da un gruppo di sette imprenditori vicentini tra cui i noti vicentini Fosser, Adamo e Dalla Vecchia ai quali si è molto probabilmente riaggregato anche il presidente dell’Arzichiampo Lino Chilese.

La proposta, come avevamo spiegato una decina di giorni fa, aveva basi ben chiare: l’accoglimento di tutto il monte debitorio da parte dell’attuale proprietà e l’inizio della gestione del Vicenza calcio da parte della parte acquirente a partire dal primo luglio con l’accollo di tutte le spese che ne conseguivano. L’offerta era impostata sull’acquisizione del 100 per cento delle quote da parte del gruppo acquirente che molto probabilmente avrebbe visto Rosati inizialmente prendere la totalità, per poi cedere al gruppo vicentino il 49 per cento andando a mantenere il restante 51. Una trattativa che sembrava, almeno sulla carta, avere ben poche possibilità di riuscita ma che è invece proseguita con diversi contatti, incontri e confronti svoltasi nel più completo riserbo, a testimonianza della serietà del gruppo che sta (stava?) trattando l’acquisto del Vicenza. A trattare per il Vicenza Sergio Cassingena e i suoi più stretti collaboratori (ma non era il dott. Gallovich l’advisor incaricato alla vendita della società biancorossa?), dall’altra parte un avvocato vicentino Roberto Atzeni, a rappresentanza della cordata lombardo-vicentina. Contattato, il professionista si è rinchiuso dietro ad un eloquente “no comment” (senza però che ne esca smentita alcuna), decisamente infastidito dal fatto che il suo nome sia uscito allo scoperto. Comportamento decisamente comprensibile se si pensa che acquistare una società di calcio è sempre una questione molto delicata e che, presumibilmente, il legale vicentino è legato da una patto di riservatezza stilato tra le parti. Fin qui niente di particolare se non fosse che dopo giorni di contatti e confronti, al momento della stretta finale e quando l’intesa era di fatto ad un passo, i vertici di via Schio non hanno più fornito una risposta, positiva o negativa, all’offerta corretta su precise richieste della parte venditrice e ripresentata dal gruppo capitanato da Rosati e spalleggiato dai noti imprenditori vicentini.

Un silenzio che suona come una chiusura, perché che la volontà della società berica sia quella di non cedere il Vicenza pare evidente e confermata dal fatto che domani a mezzogiorno l’attuale proprietà presenterà l’ex dirigente del Venezia Andrea Gazzoli che firmerà un contratto di due anni nonostante gli accordi presi tra le parti non prevedessero variazioni dell’organigramma societario a trattativa in corso.

Il tutto, porta a semplici considerazioni. La storiella che questa proprietà è in difficoltà e che vuole cedere il Vicenza arrivando a favorire i possibili acquirenti quasi in ogni modo, non regge più. Sono ormai innumerevoli le volte in cui le trattative messe in piedi per arrivare alla cessione del Vicenza calcio saltano nella fase decisiva e pare ovvio e scontato che non può sempre essere colpa di chi sta tentando di acquistare. Questa trattativa portata avanti anche grazie all’affetto di un gruppo di imprenditori vicentini verso i colori biancorossi è destinata probabilmente a fallire come molte altre, nonostante i più stretti collaboratori di Sergio Cassingena avessero espresso parere positivo alla proposta di Rosati e compagnia. All’ultimo però c’è sempre un qualcosa che non quadra, una ritirata di chi dovrebbe firmare per cedere il Vicenza e non se ne fa niente. Se dovesse, come pare, andare così anche stavolta, l’invito a chi sta ora trattando è quello di spiegare pubblicamente il perché, come sono andati i fatti, in modo che la gente vicentina, anche i più scettici, possano capire come mai Cassingena e compagnia non cedono il Vicenza calcio.

Facebook Notice for EU! You need to login to view and post FB Comments!

8 Commenti

  • Paolo ha detto:

    ora capisco , questi non mollano più l’osso perchè è Cassingena che lo tiene ben stretto tra le sue mascelle e non ha intenzione di cederlo a nessuno.

  • bruno ha detto:

    Semplice:c’è ancora da guadagnare nel vicenza ,il limone va spremuto fino all.osso ; perdon…..polpa

  • manuele ha detto:

    Figuriamoci se questi vendono il Vicenza a questa cordata. Gli ” svizzeri ” si accollavano debiti e gli davano pure soldi e non hanno accettato.. figuriamoci se non accollandosi parte dei debiti questi se ne vanno.. . il Vicenza non fallirà mai finchè c’è la Popolare di Vicenza che sostiene questa gente..

  • luca ha detto:

    Semplicemente non mollano accollandosi tutti I debiti Xche’ significherebbe realizzare la perdita, in pratica e’ come possedere delle azioni in forte perdita, ma che finche’ non le vendi la perdita di fatto non la realizzi.
    Anzi loro in questo caso, con una gestione super oculata e magari imbroccando l’annata giusta, possono persino recuperare e ridurre il Monte debitorio, per cui a meno che non si presenti lo sceicco che gli paga gran parte dei debiti, hanno tutto l’interesse a mantenere la proprieta’.

  • luca ha detto:

    Opss , dimenticavo di dire , che alla Luce dei fatti, questa proprieta’ non e’ certamente alla canna del gas, ma hanno semplicemente deciso di non investire piu’ un quattrino nel vicenza calcio, portando avanti un’auto gestione che ci ha portati dove siamo attualmente.

  • luca ha detto:

    fanno ridere come sempre…non vendono perché devono pulire tutti i soldi da bravi furbastri.
    Inoltre non so se con Rosati facciamo un salto di qualità. Non ha fatto grande il Varese, non farà mai grande il vicenza considerando che le aziende di Rosati non è che siano in buonissime situazioni, quindi non capisco il senso di comprare una squadra da parte sua….solite buffonate senza arte ne parte!

  • giuseppe ha detto:

    Per la cronaca, Rosati ha portato il Varese dalla C2 alla serie B dove ha giocato più volte i play off per andare in serie A. Fantascienza o fantacalcio per l’armata branzaleone Cassingena, capace di tre retrocessioni in nove anni. E c’è chi ha ancora il coraggio di pensare che qualcuno farebbe peggio di questi incapaci, e incompetenti?

Lascia una Risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.