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L’attesa è tutta rivolta alla risposta ufficiale, definitiva, che ad ore la società svizzera darà ai vertici di via Schio. Come anticipato ieri le indiscrezioni raccolte portano tutte verso una risposta negativa ma tutti nell’ambiente biancorosso sperano che l’esito finale possa essere diverso. Ci crede l’advisor del Vicenza Ippolito Gallovich che, anche in queste ore, continua a lavorare senza soluzione di continuità per riuscire a chiudere positivamente la trattativa. Ma quali sono i punti cardine dell’intesa? Perchè, come purtroppo pare, gli svizzeri diranno di no? Il primo punto chiave è senza dubbio legato alla categoria, considerato che la trattativa era iniziata con il Vicenza ancora in corsa per la serie B, persa ai play off dopo la sconfitta contro il Savona. La società svizzera, per il Vicenza in lega Pro, ha ovviamente rivisto le condizioni perchè è chiaro che la società berica in lega Pro non potrà usufruire dei contributi lega e diritti tv che valgono più o meno 4 milioni di euro  a stagione. Ovvio quindi che l’offerta degli svizzeri sia stata riveduta al ribasso. La problematica più importante da risolvere è sempre quella legata alla situazione debitoria e, da quanto appreso, nella bozza di accordi già stilata, la società di via Schio si sarebbe impegnata a contribuire con una somma tra i 7 e gli 8 milioni di euro, con gli aspiranti acquirenti che andrebbero a mettere sul tavolo circa la metà. A riguardo sorge un altro, già noto, quesito: come garantirà l’esborso l’attuale proprietà? Possibile che su questo punto siano sorti degli ostacoli che abbiano impedito l’accordo? Difficile dare una risposta certa, anche se nei giorni scorsi la questione sembrava essere stata sistemata.  Altra questione importante è lo stadio che, fin da subito, è stato uno dei punti chiave del progetto degli svizzeri. Gli incontri avvenuti con i rappresentanti di Vicenza Futura e con i vertici del Comune non hanno portato a dei risultati concreti con l’aggravante che le recenti vicende legate all’imprenditore Enrico Maltauro hanno senza dubbio complicato lo stato delle cose. Un quadro certamente non semplice, ed è per questo che fin da subito ci siamo chiesti perchè la scelta sarebbe caduta su Vicenza che, pur con un passato glorioso che molti in Italia inviadiano, oggi può offrire un presente assai poco invitante. La squadra si appresta a giocare in lega Pro, con una rosa sotto contratto che offre solo quattro, cinque giocatori che hanno un buon mercato (Pinsoglio, Giacomelli, Mustacchio, El Hasni e Sbrissa) e un settore giovanile dove i giovani di prospettiva vengono ceduti quando sono appena quattordicenni (Pedro Gomes l’ultimo della lista). In questo contesto, quale sarebbe il progetto che la società svizzera ha (aveva?) in programma di portare a Vicenza? Abbiamo tentato di chiederlo a  Marco Degennaro (che niente ha a che fare con l’ex veronese Antonio Di Gennaro n.d.r) ex direttore generale del Como, Sion e Chiasso, uomo di riferimento a livello tecnico della società svizzera, ma senza, ovviamente, ottenere risposte.  Una cosa però è certa. Questo Vicenza nel complesso è attualmente poco appetibile, e non solo per l’importante monte debitorio. Lo è perchè la gestione Cassingena lo ha impoverito dal punto di vista tecnico, dell’immagine e, cosa forse più grave, ha distrutto anche il rapporto con la tifoseria creando una negatività e una mentalità perdente che ha ormai anestetizzato tutto l’ambiente biancorosso. Per questo, in questo quadro generale, se la società svizzera dirà di no all’acquisto avrà tutta la nostra comprensione, ma se accetterà avrà tutto il nostro appoggio, ma soprattutto quello di tutta la gente biancorossa il cui amore verso la maglia e verso i colori non è mai venuto meno nonostante le tante amarezze, le delusioni, e i bocconi amari che ha dovuto ingoiare. Questi signori sappiano che la tifoseria vicentina è pronta a riaccendersi, a ripopolare il Menti di fronte ad un progetto serio che punti a riportare il Vicenza dove merita la sua storia. Altro da dire non c’è, adesso non resta che attendere …

 

 

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