E alla fine, quasi come Polly, arrivano i playoff. Tra poche ore al Menti, contro il Savona di “simpatia” Corda, il Vicenza darà il via (e solo il via, si spera) al mini torneo che deve determinare la seconda promossa in serie B dal girone A della lega Pro Prima Divisione. Al dentro e fuori con i liguri il Vicenza arriva attraverso una stagione controversa, ma sportivamente parlando largamente positiva.

Le macerie della terza retrocessione sul campo dell’era Cassingena non erano facili da ricostruire, oggi è un dato di fatto che la chiamata di capitan Lopez sulla panchina biancorossa ha partorito molti buoni risultati. Assunto forse più per motivi di ordine pubblico che per il suo curriculum da allenatore, il tecnico romano ha dimostrato di saper gestire ambiente e squadra con la grande personalità che già possedeva da giocatore. Pur con qualche errore qua e là, il suo operato complessivo va valutato positivamente, considerato che l’obiettivo di inizio stagione (arrivare nelle prime nove) è stato largamente centrato. Qualche passaggio a vuoto la squadra l’ha avuto (come i ko di Reggio Emilia o di Bolzano, il pareggio di Busto), ma è anche vero che per larghi tratti del campionato il Vicenza ha dato l’impressione di poter correre addirittura per la promozione diretta. Non è stato così, e allora la serie B bisogna guadagnarsela agli spareggi.

Sarà un Menti gremito quello che accoglierà i ventidue in campo. La prevendita, a ieri sera, galoppava verso le 4500 unità (probabilmente saranno più dei presenti agli altri tre match validi per i playoff). Ancora una volta il popolo biancorosso c’è, in lega Pro come nella massima serie, e sicuramente darà la sua spinta verso la vittoria. Il resto dovranno sudarselo i giocatori. Gli acciacchi di Jadid e Maritato e la squalifica di Giacomelli non sono disdette da poco per mister Lopez. Ma la rosa biancorossa è complessivamente di livello assoluto e il tecnico romano non è abituato a cercare alibi.

Per questo l’obiettivo di continuare la corsa fino alla B andrà centrato ad ogni costo, anche per dare quell’ossigeno di cui questa asfittica società ha bisogno. Società di cui non abbiamo volutamente scritto. Ne abbiamo parlato ampiamente nel corso di questi anni, a volte addirittura in tempo reale, come durante quella che oggi si può definire la “farsa di Prishtina”. Oggi non è il momento delle polemiche, non siamo e non saremo mai trai i gufi del “meglio il fallimento che questa proprietà” pur auspicando che un cambio di proprietà possa arrivare presto. Ma per noi oggi è il momento di gridare solo forza Lane!