Chi ci aveva indicato come “i soliti criticoni” dopo la scialba prestazione di Varese, abbia l’onestà di prendere atto che così non si va da nessuna parte. Bene ha fatto, a nostro avviso, mister Lopez a vuotare il sacco.
Il tecnico romano a fine gara era un misto di rabbia e delusione, perché dopo un mese di lavoro sperava senza dubbio di vedere un Vicenza diverso, molto diverso. Ma la realtà invece è impietosa, più che da lavorare, qui c’è da costruire da zero perché, e lo scrivevamo proprio due giorni fa, questo Vicenza ha i difetti delle ultime compagini che hanno poi miseramente fallito.
La matassa è ingarbugliata e venirne fuori non sarà per niente facile. Primo perché i giocatori di questo Vicenza non imparano mai dagli errori commessi, perché dopo l’impresentabile prestazione di Asiago contro il Bassano sono riusciti a ripetersi contro il Sydney a Jesolo. Questione di voglia, di determinazione? Poca qualità e scarso livello tecnico? Per una volta i nostri baldi biancorossi provino sul serio a dare una risposta al perché, davanti a 3500 persone e a una tv collegata in diretta con Sydney, abbiano offerto una prestazione a dir poco penosa. Magari rivedendosi potrebbero capire che in questo Vicenza c’è chi ha alle spalle una discreta carriera ma che giocando così la sta macchiando con una parte finale triste (vero Tiribocchi?), e chi invece (quasi tutto il resto della rosa) se continuerà così una vera carriera calcistica probabilmente non la costruirà mai. Perché per giocare a calcio conta sicuramente il talento naturale, ma lo sport è pieno di atleti che con determinazione e ferrea volontà sono riusciti a migliorare raggiungendo obiettivi importanti anche se madre natura non li aveva dotati di chissà quali capacità tecniche. Se solo pensiamo al Vicenza di Renzo Ulivieri prima e di Francesco Guidolin poi, di storie così qualcuna la si trova e i tifosi biancorossi sanno bene a chi ci riferiamo.
Adesso, ahimé, la storia è ben diversa e purtroppo da molti anni. Per cambiare volto a questo Vicenza serve che chi vestirà la maglia biancorossa capisca veramente cosa vuol dire indossarla, e che l’attuale rosa venga rinforzata con almeno quattro giocatori di valore per la lega Pro. E qui viene chiamata in causa l’attuale proprietà che entro pochi giorni dovrebbe nominare un consulente esterno che da settembre avrà l’incarico di trattare la cessione del Vicenza calcio. Ma prima di settembre c’è la chiusura del mercato che dovrà portare in biancorosso quattro giocatori importanti per la lega Pro. Cosa questa più volte ribadita a mezzo stampa dai vertici societari per cui mister Lopez e i tifosi del Vicenza sono in attesa che alle parole seguano i fatti.
Perchè al primo di settembre, quando al Menti sarà di scena il Pavia, mancano meno di venti giorni e tempo ce n’è poco, pochissimo, urge intervenire al più presto. Perché di vivere un altro campionato di delusioni ed umiliazioni, un torneo che vada ulteriormente a macchiare la storia del Vicenza calcio non ne vogliamo più sapere. Lo dice, lo urla da parecchio tempo un grande libero biancorosso che una parte importante di storia biancorossa ha contribuito a scriverla nel Lanerossi Vicenza di G. B. Fabbri. Ieri, delusi dall’ennesima sconfitta del Vicenza, ci chiedevamo quando e come nella storia biancorossa tornerà a splendere il sole. Difficile dire quando, caro Giorgio, ma di sicuro ormai è ben chiaro a (quasi) tutti che cosa è necessario che avvenga perché l’incubo finisca.