Vince il Varese e per il Vicenza il cammino in Coppa Italia finisce con lo 0 a 1 maturato all’Ossola. Pronostico rispettato e, per molti, la sconfitta passa quindi quasi come normale. No, spiacenti ma non ci stiamo. Il problema, il male primario da sconfiggere di questo Vicenza che sta nascendo, è che non deve avere i difetti di tutti i precedenti. Perché se non si riesce ad invertire la rotta, l’ennesimo (ahimè …) fallimento è dietro l’angolo.
Perdere porta a perdere, e non si pensi che sia solo un modo di dire. Per conferma chiedere a Vicenza dove le cose vanno male, meglio malissimo, da dieci anni ed ormai non se ne stupisce, né reagisce, quasi nessuno. Ecco perché nel dopo partita di Varese le dichiarazioni dei protagonisti hanno fatto suonare il solito campanello d’allarme. Sentire dai giocatori le abituali scusanti del tipo “si è perso ma contro una squadra di categoria superiore” oppure “dobbiamo stare più attenti sulle palle ferme perché la rete era evitabile con più concentrazione” sa tanto di un déjà vu che però pare non aver insegnato ancora nulla dagli errori commessi considerato che vengono regolarmente ripetuti.
Il primo, difficilissimo, compito che spetta a mister Lopez ed al suo staff è cambiare questo stato di cose, questa situazione paradossale che ha portato il Vicenza a sprofondare in lega Pro. Per riuscire a fare questo urge ricostruire a Vicenza una squadra cha abbia, in campo e fuori, quella voglia e quello spirito da battaglia che sono componenti fondamentali in un gruppo per fare bene. E, ovviamente, serve rinforzare un organico che ha confermato anche a Varese di avere lacune chiare ed evidenti.
Una difesa in cui mancano almeno un terzino ed un centrale di valore ed esperienza per la categoria, un centrocampista completo e di personalità, in attesa di valutare anche la situazione del reparto offensivo in cui la condizione di forma di Tiribocchi sarà fondamentale per capire se l’attacco necessiterà di un altro innesto. Il quadro tecnico è questo ed è sotto gli occhi di tutti, mister Lopez ha il diritto di giocarsi il campionato avendo a disposizione una squadra che abbia il potenziale per fare bene.
Non fosse così, il Vicenza non avrebbe possibilità di giocare un campionato di vertice in lega Pro e per l’impagabile tifoseria biancorossa si prospetterebbe un altro anno di delusioni ed amarezze. A venti giorni dalla chiusura del mercato e dall’inizio del campionato c’è il tempo per cercare di rendere competitiva una squadra che, pare evidente a tutti, adesso non lo è.