Una decina di giorni, pochi se si considera che servono oltre due milioni per pagare gli stipendi di marzo ed aprile e depositare la fideiussione di 600 mila euro richiesta dalla lega Pro. In via Schio si lavora febbrilmente per recuperare il tempo perduto, ma vengono smentiti categoricamente incontri con Hamdi Mehmeti e Pierre Mbock che rappresentano la cordata svizzero-kosovara. Ieri in città era girata la voce di un appuntamento fissato tra le parti sabato a Vicenza, ma il presidente del Vicenza calcio Tiziano Cunico nega con decisione. “Sottolineo che non sento né Hamdi Mehmeti, né Pierre Mbock da giorni e che sabato non ho nessun appuntamento con loro in agenda. Non capisco perché e chi continui a mettere in giro queste voci assolutamente false e soprattutto del tutto inutili”. Parole dure e chiare che sembrano mettere la parole fine su una trattativa che pareva essere arrivata ad un passo dalla fumata bianca, ma che poi si è spenta piano, piano. Va probabilmente interpretato su questa linea un altro appuntamento (martedì scorso n.d.r.) in cui Pierre Mbock non si è presentato, e da allora non ci sarebbero più stati contatti tra le parti.
Un quadro che lascia la responsabilità dell’iscrizione all’attuale proprietà che ha il dovere di fare tutto per lasciare il Vicenza almeno in lega Pro e favorire concretamente un cambio al vertice che possa creare i presupposti per ricostruire un ciclo positivo nella storia della società biancorossa. Una gestione che al momento è bloccata, con un responsabile dell’area tecnica, Paolo Cristallini, che lavora senza un contratto considerato che gli è scaduto il 30 giugno scorso. Ma, a quindici giorni dall’ipotetico ritiro, manca un allenatore e la squadra è formata da quel che resta dopo le cessioni maturate con la risoluzione delle comproprietà.