Malonga: “Sono molto triste, arrivato a questo punto non ci siono più scuse. Cerchiamo di tirar fuori la dignità e finire decentemente questa stagione. E’ normale che i tifosi siano arrabbiati, hanno pienamente ragione. Non si può sbagliare cosi tante partite in casa, la colpa è solo nostra. Sinceramente, a cosa è servito il mio gol? Sono arrabbiato e deluso, tutti devono farsi un esame di coscienza, io per primo. Ma questa situazione è solo colpa nostra”.
Mister Dal Canto: “Oggi non siamo stati in grado di mettere in pratica la prestazione che speravamo. Mi prendo le responsabilità dell’aspetto tecnico ma se siamo in questa situazione significa che ci sono diversi problemi. Mi dispiace molto perché sono l’allenatore di una squadra che non riesce a esprimere ciò che dimostra in settimana. Il gol del pareggio ci aveva ridato entusiasmo ma abbiamo vanificato tutto in un minuto quando invece pensavo che si potesse ribaltare il match. La squadra è scesa in campo senza la fame necessaria e abbiamo subito l’ennesimo gol su palla inattiva alla prima occasione concessa al Cittadella. Sono deluso, abbiamo sbagliato una partita fondamentale, non abbiamo fatto una prestazione all’altezza del momento: avremmo dovuto metterci una rabbia diversa”.
Il presidente Tiziano Cunico: “I tifosi hanno ragione ad essere arrabbiati. Sono andato a prendere chi mancava della squadra perché era giusto essere lì. E’ stato un confronto franco, accetto le offese sportive ma non quelle a livello personale. Da un anno a questa parte sto cercando di risolvere il problema gratuitamente. Sono più arrabbiato e deluso di loro quindi capisco il loro stato d’animo. Sono corresponsabile di questi 9 anni anni ma non ho colpe delle scelte tecniche di questa stagione. Personalmente non ho gettato la spugna, continuerò il mio lavoro e credo ancora nella salvezza: i miracoli a volte succedono. I cori verso Cassingena? L’ex presidente non c’è più perché ha venduto le quote al figlio. Questo progetto è sicuramente nato dalla famiglia Cassingena ma credo che i tifosi ne abbiano fatto un simbolo. Penso che la contestazione di oggi sia frutto delle poche pochissime soddisfazioni avute in questi nove anni. Dalle Rive? E’ stata una perdita di tempo. Era il momento giusto per vendere la società e invece questo paletto ha complicato le cose. Ha fatto perdere 6 mesi molto buoni. Poi quando sono entrato in carica io il problema è diventato solo sportivo. Ma io mi fermo nel ricercare operazioni di vendita anche se potrei andarmene domani mattina. La retrocessione complica le cose ma non è detto che sia la fine del Vicenza, stiamo lavorando molto a diverse alternative anche nel caso di Lega Pro in modo da evitare il fallimento del Vicenza Calcio. Sono fiducioso perché le risposte dagli uffici tecnici sono abbastanza positive. Contro il Cittadella? Non si doveva sbagliare, era fondamentale vincere perché la nostra corsa andava fatta proprio contro i granata e l’Ascoli”.