Carissima redazione,
il momento è tragico urge trovare nel fondo del barile qualcosa che possa “portar bene”.
Vi mando questa mia lettera nella speranza possa essere un portafortuna.
Un abbraccio e sempre FORZA LANE!
L’istinto di sopravvivenza consiglierebbe di mollare.
Chissà, magari potrei iscrivermi a quel corso, di cui mi parlava un’amica: “Come imparare a riconoscere le orchidee selvatiche delle colline vicentine”, tutti i sabati dalle 15 alle 18 per tre mesi.
Oppure potrei associarmi a un gruppo di auto-mutuo-aiuto per la cura delle dipendenze, perché si riesce a vivere senza pane ma non senza il Lane.
O ancora aprire un chiosco – aperto solo nel fine settimana – per la vendita di gamberi rossi fritti, birra e patatine nel piazzale del Lago di Fimon, una specie di fish and chips di casa nostra.
Qualunque scusa sarebbe buona pur di non continuare questa agonia.
C’è poco da ridere, ma tra le mille cose che ho da fare tutti i giorni non c’è di sicuro quella di piangermi addosso per la classifica che, a dieci turni dalla fine, appare come il peggiore degli incubi.
Dopo una partita come quella con il Crotone si smoccola qualche imprecazione, si mandano al diavolo allenatore e giocatori, si pianta il muso con il marito/moglie e ci si addormenta un po’ più tardi del solito, con quel chiodo nel cervello… che se magari giocava Castiglia dall’inizio (a proposito, che ci faceva in tribuna?).
O che se fosse entrato Bessa nel secondo tempo. O che se il TIR quel goal lo avesse buttato dentro, avremmo portato a casa il punticino che tanto ci serviva.
E così dopo un paio d’ore di centrifuga nel letto, i pensieri vanno a correre là dove non vorresti, a come potrebbe essere un finale di campionato con l’Hellas promosso in serie A e il Lane che retrocede miseramente nel calcio che non conta nulla.
Ripenso allora alle parole dei miei amici tifosi lontani, sempre piene d’amore ma anche della malinconia struggente ben descritta dalla parola portoghese “saudade”, termine intraducibile in lingua italiana ma che è indice di tutto l’insieme di sentimenti tumultuosi che albergano nell’animo di chi vive lontano dall’amata patria o, nel nostro caso, dall’amata squadra.
Noi il Menti ce l’abbiamo vicino, è casa nostra … fa parte della nostra quotidianità.
Ma pensiamo invece a chi tifa da ogni parte d’Italia e del mondo, che quando può viene a Vicenza sobbarcandosi i costi e la fatica di chi è sempre in trasferta.
Non è facile amare una piccola squadra, lo sappiamo tutti, da dieci anni a questa parte lo è ancora di più!
Faccio qualche altro nome oltre a quelli che sono stati citati in SOLOLANE, purtroppo non avevo abbastanza spazio per raccontare la storia di tutti, ma in futuro, chissà…
Robertino di Bologna, Samanta di Lessolo (TO), Traudy dell’Alto Adige, Roby di Camaiore (LU), Matteo di Cassina de’ Pecchi (MI), Daniele di Suzzara, Alain di Gland (Svizzera), Michele di Bollate (MI), Andrea di Ravenna, Giuseppe, Massimo e Lorenzo di Faenza (RA), Massimo di Ravenna, Fabrizio di Roma, Andrea di Albissola (SV), Filippo di Valencia (Spagna), Francesco di Viareggio, Nicola di Milano, Luca di San Diego (California), Andrea e Tommaso di Maceiò (Brasile), Carlo di Imola, Matteo di Penola (Australia), Ed di Auckland (Nuova Zelanda), Fabio di Livorno, Stefano di Crema, Massimo di Dubino (SO), Lino di Novara, Fulvio di Buccinasco (MI), Alessandro di Carrara, il mitico don Lionello parroco di Tessera (VE), Livio di Amphoe Ko Samuipo (Thailandia), Filippo di Casape (Roma), Ruggero di Villars sur Ollon (Svizzera), Alessandra di Milano, Alessandro di Casalgrande (BO), Michela di Giaveno (TO), Paolo di Arezzo, Alessandro di Frosinone, Alessandro di La Spezia, Daniele di Montorio Romano, Egidio e Nelly di Hendschiken (Germania), Massimo di Livorno, Mario di Napoli, Mauro e Renzo di Locarno, Giuseppe di Artogne (BS) Stefano di Siena, Dario di Manila (Filippine), Daniele di Gessate (MI) , Angelo di Pizzighettone, Massimo di Pastena (Frosinone) Luigi di Foggia, Federico di Randolph (USA), Renato di Bellinzago Novarese, Antonello di Roma, Federico di Montevideo (Uruguay), Lorenzo di Livorno, Claudio di Monaco di Baviera, Pierluigi di Crema, Mauro e Renzo di Locarno (Svizzera), Alessandro di Bascarage (Lussemburgo), Renato di Monza, Antonio di Reggio Emilia, Paolo di Mosca (Russia), Sante di Acquaviva delle Fonti (BA), Lorenzo di Santa Margherita Ligure, Mariano di Gattinara, Paolo di Bournemouth (Inghilterra), Giovanni di Bloomington (USA), Vincenzo di Torino, Antonio di Torino, Mariano di
Gattinara (TO), Paolo di Trapani, e tanti altri ancora. Chiedo umilmente scusa a quelli che non ho nominato.
Ed è per loro che faccio un appello ai giocatori del Vicenza, perché regalino a questa gente meravigliosa con la R stampata nel cuore il miracolo di una permanenza in serie B guadagnata sul campo.
Niente ripescaggi, questa volta.
Sapere di avere il sostegno e l’amore di questi stupendi tifosi deve fungere da propellente e da pungolo per raggiungere una miracolosa salvezza, come succedeva nei mitici anni della Nobile Provinciale!
Fate un regalo ai tifosi lontani. Dedicate una grande vittoria con il Varese a chi vi segue con tanto amore!
Anna Belloni