Per la salvezza, però, nulla è ancora compromesso per il tecnico trevigiano. “La rosa è competitiva e l’obiettivo è alla portata. Come detto, rimane sempre un po’ di amaro in bocca perché la sensazione è quella di una squadra che non riesce ad esprimere sul campo quello che è realmente il proprio potenziale”.
Classifica alla mano resta un campionato ancora molto incerto ed equilibrato. “Mancano tredici partite e sono tantissime: dietro vedo molto equilibrio e credo che devono stare attente tutte le squadre dalla parte destra della classifica (da 34 punti in giù), ma io ci metto anche il mio Cittadella (36 punti). La quota salvezza? Se l’andazzo rimane questo credo si sia leggermente abbassata, intorno ai 47-48 punti”.
Entrando nello specifico della gara contro il Bari, questa l’analisi di Foscarini: “Spesso si parla di approccio, ma non è solo questo. Non è casuale se il Vicenza abbia vinto spesso fuori casa ultimamente, è un qualcosa legato alle caratteristiche, una squadra molto attenta nella fase difensiva, che attacca gli spazi e abile nelle ripartenze. In casa potrebbe fare più fatica perché deve costruire, senza dimenticare che magari una squadra che in un momento difficile vuole dimostrare di aver imboccato il bivio giusto può essere più contratta. Ad ogni modo pur non facendo una gara brillantissima le occasioni per pareggiare le ha avute. Il gol annulato a Bojinov? Dalle immagini direi regolarissimo”.
Ora il Vicenza è atteso dalla sfida dell’Euganeo contro il Padova. “Fondamentale ricompattarsi subito dopo questa sconfitta, ma Dal Canto ha dimostrato anche a Padova di avere la bravura di ricompattare un ambiente. È poi un tecnico bravo, con le idee chiare su cosa va o non va e saprà trovare le giuste soluzioni, e poi è un ex e sarà ancora più motivato nel preparare bene la gara”.
Lo scambio Minesso-Bellazzini? “Con il direttore Marchetti credevamo potesse essere un giocatore che ben si sposava con le caratteristiche del nostro organico e sin qui sono contento di come si sta comportando. Bellazzini? Forse doveva cambiare aria: ho una grandissima stima e rispetto per quello che ha fatto e ha dato, è un giocatore di grandissimo talento che qualche volta si complica la vita da solo per la troppa voglia di dimostrare. Il ruolo ideale? Secondo me dietro alle due punte, quando si gioca a rombo, perché non dà punti di riferimento ed è libero di spaziare”.
E Foscarini è mai stato vicino al Vicenza? “Qualche anno fa mi hanno chiamato in tantissimi da Vicenza, però sinceramente con la proprietà non c’è mai stato un contatto”.