A che cosa sia servito non lo sappiamo, ma tornando alle cose biancorosse, dopo l’incredibile e gravissimo danno subito dal sig. Candussio (nella foto), che di fatto ha pilotato la vittoria del Sassuolo contro il Vicenza, è opportuno guardare indietro per capire che le direzioni arbitrali hanno pesantemente danneggiato la compagine berica. Chiariamo subito che il Vicenza sta in fondo alla classifica più per errori propri che per colpe altrui, ma senza dubbio la classe arbitrale ha spinto il Vicenza in basso e il riesaminare le gare fin qui giocate lo testimonia in maniera inconfutabile.
Il primo errore pesante contro il Vicenza lo commette il sig. Palazzino nel derby contro il Verona giocato al Menti. Sugli sviluppi di un calcio di punizione Maietta segna il gol del 3 a 2 in evidente posizione di fuorigioco. Il gol del Verona è arrivato al 19’ della ripresa e quindi la formazione di Mandorlini avrebbe potuto vincere lo stesso (ma anche no…), sta di fatto che l’errore c’è stato ed anche evidente. Dopo il derby il torto arbitrale più pesante accade alla 13esima giornata quando al Menti è sceso il Virtus Lanciano. Con gli ospiti in vantaggio, il Vicenza nella ripresa ha attaccato senza soluzione di continuità trovando al 25’ della ripresa il gol del pari con Gavazzi che in scivolata infila la porta di Leali che respinge ma ben oltre la linea bianca. Gol che tutti vedono tranne il sig. Roca di Foggia che ritiene che il portiere del Lanciano respinga con la palla ancora in gioco.
Per annotare un altro grave errore contro il Vicenza non si deve attendere molto. Alla 16esima la formazione biancorossa gioca ad Ascoli e il sig. Manganiello espelle al 21’ Martinelli per fallo su chiara occasione da rete. Le immagini tv smentiscono nettamente la decisione arbitrale, che di fatto inventa un’espulsione che costringe il Vicenza a giocare in dieci per oltre settanta minuti. Nel calcio nulla è scontato e non c’è mai la controprova di quanto sarebbe potuto accadere, l’Ascoli undici contro undici magari avrebbe vinto, ma di certo è innegabile che anche in questa situazione il Vicenza sia stato pesantemente danneggiato.
La settimana seguente il Vicenza gioca a Vercelli e il sig. Pinzani non fischia un penalty ai berici per una evidente manata del difensore Rannellucci in area di rigore a Plasmati che si apprestava a ricevere un cross di Semioli. Stupisce come l’arbitro non fischi vista l’evidenza del fallo (rigore ed espulsione) e la buonissima visuale di cui disponeva il direttore di gara. Per obiettività di cronaca, il Vicenza a Vercelli gioca male e perde meritatamente, ma l’errore di Pinzani è evidentissimo. Peggio del sig. Pinzani fa però sette giorni dopo l’arbitro della partita giocata al Menti contro il Livorno. Il sig. Palazzino (quello dell’errore nel derby contro il Verona) nega a Giacomelli un evidente rigore a tre minuti dal 90’. Il fallo di Emerson,che meriterebbe il cartellino rosso, è nettissimo ma Palazzino incredibilmente ammonisce Giacomelli per simulazione.
Alla 20esima giornata al Menti c’è il Modena e arbitra il sig. Velotto, che concede prima un rigore al Vicenza per un normale contatto tra Zoboli e Castiglia, poi però corre ai ripari (non sia mai che il Vicenza abbia un favore…) fischiando al Modena un rigore per un inesistente fallo su Lazarevic che nell’azione nemmeno cade a terra. Alla prima di ritorno, sempre al Menti, il sig. Baracani dirige Vicenza–Spezia. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il direttore di gara, sull’1 a 0 per i liguri, non vede un fallo di mano di Okaka che respinge il cross di Semioli dalla bandierina. A scusante del sig. Baracani va detto che Okaka colpisce con la mano in mezzo a tanti giocatori e la posizione dell’arbitro non era la migliore per poter vedere. Insomma l’errore c’è, ma stavolta le attenuanti per Baracani non mancano.
Alla terza giornata, sempre al Menti, (evidentemente il giocare in casa è quasi un problema nel rapporto con gli arbitri per il Vicenza) il sig. Borriello caccia Brighenti al 15’ per un fallo di mano a metà campo usando un metro di giudizio severissimo. Il direttore di gara si mostra invece assai tollerante quando al 30’, Zito, già ammonito, spinge con violenza con due mani Padalino contro i tabelloni pubblicitari. Borriello grazia Zito, mister Braglia coglie al volo l’errore dell’arbitro e toglie Zito sostituendolo con Improta che segna subito al primo pallone toccato. Della serie, oltre al danno la beffa.
Siamo a sabato scorso, con l’errore più clamoroso e che di fatto toglie al Vicenza tre punti. Il sig. Candussio non vede un rigore colossale per fallo di Pomini su Bellazzini e di fatto pilota la partita verso la vittoria del Sassuolo. Le immagini evidenziano come Candussio avrebbe dovuto assegnare rigore al Vicenza, espellere Pomini, con il Sassuolo che avendo già effettuato i tre cambi avrebbe dovuto mandare in porta uno dei giocatori in campo. In questo contesto non ci sembra fuori luogo dire che il sig. Candussio ha tolto tre punti al Vicenza. Un quadro generale pesantissimo che danneggia il Vicenza oltre i demeriti della squadra in questo campionato.
Anche perché ad esaminare attentamente il cammino del Vicenza, in una sola partita si può dire che la formazione biancorossa abbia ricevuto una mano dal direttore di gara. E’ accaduto in Vicenza–Grosseto nei minuti di recupero quando il sig. Pairetto fischia un rigore a favore del Vicenza per una vicendevole trattenuta tra Plasmati e il difensore del Grosseto Iorio. Contatti come se ne vedono tanti in area e quindi rigore che si può dare, ma che appare senza dubbio generoso.
Esaminato però il cammino del Vicenza si può però constatare come i torti subiti siano stati tanti e che abbiano tolto punti importanti soprattutto nelle gare contro Livorno e Sassuolo considerato che gli episodi incriminati sono accaduti a pochi minuti dal 90’. E’ il tempo di farsi sentire, al Menti i Candussio di turno non devono più prendersi gioco dei colori biancorossi.