Gentile redazione,
stamattina mi è capitato tra le mani questo articolo di un quotidiano datato 14 novembre 1925 (in alto una formazione biancorossa di quell’anno, foto www.museovicenzacalcio1902.net ndr). Ogni altro commento è superfluo. Lo vorreidedicare idealmente agli undici giocatori che domani indosseranno la gloriosa casacca biancorossa contro l’Hellas Verona.
“I Biancorossi devono ascendere. Ecco il monito e la volontà degli innumerevoli appassionati del giuoco del calcio della nostra città. Ma più che un monito esso è un ordine che la città Berica impartisce ai suoi atleti, che sono chiamati a disputare per vincere un Torneo Italiano al quale ognuna delle cento città partecipanti affida la sua più balda gioventù e lo scudo crociato dei colori cittadini affinchè possa essere in alto garrito, come si garrisce la fiamma più pura.E gli undici “ragazzi” che di Vicenza son gli alfieri risponderanno, ne siamo certi, con tutta la sana passione che li anima, con tutto l’ardore che li infiamma.
Avanti, biancorossi, il posto di Vicenza sportiva è molto in alto e lassù bisogna arrivare!Le antiche glorie di Vicenza sono là, ad attestare il valore dei passati,A voi giovani il continuare il cammino asperrimo per raggiungere la meta ardua e sospirata, la meta dei più forti, dei più meritevoli. La tenzone che domani riprenderete scendendo nel campo a contrastare i bianchi atleti del Monfalcone per strappare loro una delle più belle vittorie, sia a voi propizia!
Ma per vincere bisogna combattere, bisogna essere forti di garretti e di onore. Il morale deve essere elevato. La vittoria è colta dal più tenace. E gli sportivi, le migliaia di appassionati, la turba tumultuante deve aiutare i propri uomini sorreggendoli con il caldo incitamento, ma con corretta azione di plauso. E la partita tra Vicenza e Monfalcone alla quale domani assisteremo nel campo di Viale Verona sarà la cavalleresca contesa di due undici preparati e forti. Contesa quanto sana”.