Il suo è un progetto ambizioso – “se trovo dieci persone come me si va in serie A nel giro di tre anni di sicuro” -, ben chiaro nella sua testa – “bisogna rifondare la società a partire dal settore giovanile, ho gia in mente la mia squadra sotto l’aspetto tecnico e dirigenziale” – ma a patto che ci siano “i soldini, tanti, perché per rilanciare il Vicenza servono 4-5 milioni all’anno per almeno tre anni”.

Dalle Rive ha lamentato il fatto di non aver trovato alle porte che ha bussato la stessa convinzione e decisione che ha avuto lui quando alla sua parte bussò Tiziano Cunico. “Ma non mi stanco di bussare, io mi sto muovendo per il bene del Vicenza e sono in contatto con uno svizzero dal quale sto attendendo delle garanzie per poter entrare nella cordata”.

A proposito di cordata, in merito al nuovo gruppo vicentino (biancorossi.net ne parla qui) con quelle stesse persone che avrebbero dovuto essere con lui, Dalle Rive ha prima sottolineato di avere un numero di telefono al quale “tutti possono chiamarmi, le porte sono sempre aperte. I nostri rapporti? Per me la parola è parola”. Poi, entrando nello specifico, ha precisato di non sapere nulla della nuova cordata vicentina alla quale però ha teso la mano: “Se mi vogliono vado anche con loro, io non devo per forza fare il presidente, voglio solo il bene del Vicenza”.

Il presidente del Marano ha infine sgomberato il campo da eventuali dubbi circa un suo contributo per il mercato di riparazione. “Assolutamente no, ho solo incontrato Cristallini al quale mi sono permesso di dare dei consigli. Il mio contributo l’ho dato a luglio”.