Si sono fatti anche i nomi dei possibili sostituti, con Alessandro Dal Canto che ad oggi pare l’indiziato numero uno, anche se non è un mistero che da parte di Masolo le preferenze ricadono per lo più su Bepi Pillon e Gigi Cagni. Lo stesso Masolo, poi, pare abbia posto alcune condizioni (cinque) per restare in carica: una è l’esonero di Breda, l’altra è poter avere voce in capitolo sul mercato di gennaio (fatto con quali soldi non si sa, visto che non li tirerebbe fuori certamente lui) ed essere affiancato da un suo uomo di fiducia (Claudio Capuzzo) e anche di essere messo a conoscenza nei dettagli della trattativa con Rino Dalle Rive per la cessione del club di via Schio.
Già nel post partita di ieri l’attuale presidente biancorosso non le aveva certamente mandate a dire, tanto che anche nell’edizione odierna de Il Giornale di Vicenza si parla di un Masolo che ieri prima di lasciare il Menti “ha fatto arrivare il messaggio che per lui Breda era da esonerare già dopo la gara contro la Pro Vercelli”. Allora, calendario alla mano, era l’1 dicembre. Eppure non più tardi di sette giorni fa, incontrando la stampa per gli auguri natalizi, era stato proprio il presidente Masolo a spendere parole d’elogio per Breda, rivolgendosi al mister con queste parole: “Mi piacerebbe sviluppare un progetto con questo tecnico, che merita di fare risultati per il modo in cui lavora”. Della serie poche idee e molto confuse, proseguendo una tradizione che negli ultimi otto anni ha regalato ai tifosi biancorossi solo tanti bocconi amari.
I prossimi, dunque, saranno ancora giorni d’attesa, con il cda che verrà convocato non appena Tiziano Cunico rientrerà dal suo viaggio all’estero, senza dimenticare che l’8 gennaio proprio Cunico ha in agenda un altro importante incontro con Dalle Rive.