Camisa 4,5: partecipa alla dormita sul gol piemontese, senza bisogno di prendere il Tavor. Attorno a Scavone si vedono Giandonato, Plasmati e Castiglia. E lui dov’era? Al 59′ perde ancora l’avversario e rimedia solo Pinsoglio.
Di Matteo 6: quando la squadra dormicchia è forse quello che ci mette un po’ di cuore e lucidità. E nella confusione l’unico che si attiene disciplinatamente al proprio copione.
Pinardi 5: tocca molti palloni, quasi sempre senza accendere la luce. E nel Vicenza senza nerbo e fosforo di oggi, il capitano avrebbe dovuto prendere in mano la bacchetta del direttore d’orchestra.
Castiglia 5,5: Luca ci aveva abituati molto bene. Stavolta fa molta più fatica, sia come esterno di centrocampo, sia poi quando giostra da centromediano metodista. E lo si vede quando all’83 cicca clamorosamente una buona opportunità.
Giandonato 6: per tutto il primo tempo traccheggia senza riuscire a prendere in mano la situazione. Ma la rovesciata del 2-1 cancella (quasi) tutte le perplessità.
Malonga s.v.: esce per un guaio muscolare senza lasciare nulla nel taccuino del cronista.
Plasmati 5: non è davvero il solito gigante. Per provarci ci prova, ma non gliene riesce mezza. Alla lunga scompare del tutto.
Semioli 5: anche l’ex sampdoriano incappa in una giornata da dimenticare. Sulla fascia dovrebbe fare la differenza ed invece anche lui non trova il guizzo giusto.
Brighenti 4,5: subentra e si adatta benissimo alla mediocrità dei compagni di reparto. Iannello se lo fuma al 93′ ed è lo specchio della sua giornata.
Lo 3: si fa notare solo per il calcio a Scalone che gli costa il rosso.
Giacomelli 5: si impegna sulla sinistra ma produce poco più di qualche velleitario traversone: tanto fumo e poco arrosto
Breda 4,5: quella che mette in campo è un’armata di cadaveri. Particolarmente incomprensibile aver lasciato in panca Pisano per uno sciagurato Giani. Anche il cambio Malonga-Brighenti lascia molto perplessi. Se questo è l’animus che infonde ai suoi, c’è da preoccuparsi.