Gli indizi portavano a pensare ad una gara tutta in salita e se qualcuno magari non fosse stato d’accordo, a togliere i dubbi ci ha pensato il direttore di gara sanzionando Martinelli con un’espulsione che definire inventata è dir poco. Non c’era fallo, non si trattava di chiara occasione da gol, non era ultimo uomo (regola che non esiste più, ma per spiegare meglio l’accaduto) visto che Camisa era pronto a chiudere l’attaccante ascolano. Trattasi quindi di topica gigantesca dell’insufficiente signor Manganiello, errore arbitrale grave che fa il paio con quello del gol del 3 a 2 per il Verona segnato da Maietta in evidente fuorigioco, e quello ancora più clamoroso del gol non concesso a Gavazzi nella sfida contro il Lanciano. Per essere chiari nessuno pensi a chissà che cosa, trattasi solo di assoluta pochezza di valori nella classe arbitrale che dirige in serie B, soprattutto dopo la decisione di mettere gli arbitri di porta in serie A togliendo alla cadetteria qualche fischietto con maggior esperienza. La realtà è però questa, accadrà ancora e quindi l’unica via è cercare di giocare lottando anche contro gli errori delle componenti esterne, e ad Ascoli il Vicenza l’ha fatto con abnegazione e determinazione che alla fine l’hanno premiato con un buon punto. La cosa che è piaciuta di più è che, nonostante sei (sei!) assenze importanti e l’inferiorità numerica la squadra ha saputo tenere bene il campo, chiudere gli spazi e rischiare poco, di fatto solo in quell’azione di angolo a due minuti dalla fine della partita in cui Peccarisi ha colpito il palo. Ma è stato solo un episodio, perché la difesa del Vicenza ha tenuto bene con tutta la linea arretrata che ha disputato una gara attenta e senza sbavature, ben coperta da centrocampo e attacco. La nota positiva è che il Vicenza ha giocato da squadra, con la mentalità di chi ha preso atto dei proprio limiti e che sa bene che adesso contano i punti e per ottenerli c’è bisogno di “mangiare l’erba” e lottare su tutti i palloni. Con questo spirito la compagine allenata da mister Breda potrà mascherare le lacune di un organico a cui manca come l’aria almeno un centrocampista di valore per la categoria, una punta con il fiuto del gol considerato che l’attacco biancorosso è il sest’ultimo della categoria, e un difensore visto che l’ottimo Gentili starà fuori a lungo; anche se la tanto bistrattata difesa del Vicenza è la settima del campionato e addirittura la seconda se si considerano solo le partite in trasferta. Numeri che parlano chiaro, come a dire che se proprio si dovesse scegliere meglio intervenire sul reparto offensivo. Al momento gennaio è lontano e parlare di mercato è prematuro anche perché in via Schio a breve potrebbero esserci importanti novità a livello societario. Non ce ne fossero sarà la solita storia, con la necessità di portare a casa soldi e allo stesso tempo di rinforzare l’organico. Impresa impossibile, per chi avesse dei dubbi vada a rivedere com’è finita negli anni (nove) scorsi…
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