Nella ripresa, invece, è cambiato tutto. Il ritorno in campo delle squadre ha subito smentito le previsioni e le aspettative dei presenti, visto che il Cittadella ha trovato il pareggio dopo appena 57 secondi. Il gol di Giannetti nasce da una serie di errori della formazione biancorossa, che partono da una mancata chiusura di Mustacchio su Vitofrancesco, da una linea difensiva immobile a cercare un improbabile fuorigioco, e da un’uscita errata di Pinsoglio. Da lì la partita è passata nelle mani del Cittadella che ha cercato di trovare il vantaggio chiudendo un Vicenza uscito dalla partita (perche?), diventato timido e pauroso. Un tempo ci si sarebbe chiesti cosa avessero bevuto negli spogliatoi i “prodi” biancorossi, sta di fatto che una metamorfosi così negativa dal primo al secondo tempo è inspiegabile se non con una debolezza caratteriale preoccupante. Il secondo gol del Cittadella nasce da un’altra serie di errori del Vicenza che permette alla formazione di mister Foscarini di effettuare due cross (prima da destra, poi da sinistra) trovando allo stacco decisivo il centrale granata Gasparetto.
E qui ci fermiamo un attimo ad analizzare l’azione. Sul primo cross Pinsoglio va in uscita e viene ostacolato da Gasparetto, il portiere cade e quando si rialza il pallone del secondo cross è già passato con Gasparetto che infila in rete da un metro. Inaccettabile! Nell’area piccola un portiere mai e poi mai si può permettere di far passare un pallone del genere, deve assolutamente farsi valere fisicamente e, casomai, far cadere a terra l’avversario. Pinsoglio lo tenga ben presente, urge usare personalità, grinta, cattiveria e determinazione, altrimenti (come è accaduto) si prende gol. Sul 2 a 1 il Cittadella ha avuto il torto di non chiuderla, e stavolta Pinsoglio un paio di ottime parate le ha fatte permettendo al Vicenza di tenere il risultato in bilico. In pochi credevano al pari del Vicenza anche perché Padalino aveva alzato bandiera bianca (più di 70 minuti nelle gambe ancora non ha), Mustacchio nella ripresa ne ha azzeccate poche, e Pinardi (forza Alex, puoi e devi dare molto di più …) proprio non era in giornata.
Ma si sa, nel calcio basta poco perché una partita cambi ancora direzione e sulla punizione di Plasmati stavolta è Cordaz a combinarla grossa e l’ottimo Gentili sulla ribattuta infila il 2 a 2. Il Vicenza, spinto dalla carica dell’insperato pareggio, ha due possibilità per vincere la partita ma prima Maiorino non ci crede e va di spalla su un invitante pallone servitogli da Giacomelli, poi Malonga sbaglia uno stop che gli avrebbe consentito di presentarsi da solo davanti a Cordaz a 50 secondi dalla fine del recupero. 2 a 2, ma è un pareggio che va esaminato con molta attenzione perché sono accadute cose che in futuro non devono ripetersi. Perché il Vicenza è uscito dagli spogliatoi con gli stessi undici che sembravano però i “gemelli brutti” di quelli della prima frazione di gioco? Perché la squadra non riesce a restare convinta, determinata e concentrata per tutta la partita? E perché nel finale, dopo il 2 a 2, le gambe hanno cominciato a girare di nuovo tanto che credendoci di più si poteva addirittura vincere?
Una serie di domande che devono trovare subito una risposta e una medicina perché la serie B non aspetta. Le assenze, senza dubbio tante ed importanti, non siano alibi per i giocatori, considerato che mister Breda di scuse non ne ha mai cercate e manda in campo quelli che ha. Ma qui sta il punto chiave, chi gioca dia tutto, lotti, combatta ed esca dal campo senza energie. In due parole, si capisca che la lotta per non retrocedere richiede queste caratteristiche e che la giusta mentalità in serie B è fondamentale, soprattutto in questo campionato che riteniamo alquanto modesto dal punto di vista tecnico.