Per chi magari lo conoscesse poco, Angelo Massone è un avvocato del foro di Roma, nato il 7 giugno 1971 in provincia di Napoli, più precisamente a Pozzuoli. Oltre ad essere un legale è anche procuratore sportivo e agente Fifa. Diventa noto nel mondo del calcio quando nel giugno del 2008 guida una cordata per rilevare dalla società britannica Pearse Flynn il controllo del club scozzese Livingston Football Club, una squadra di terza serie con base nella omonima cittadina di Livingston nella contea del West Lothian. Partecipano alla cordata di Massone altri tre imprenditori italiani, Tommaso Bruno, Alessandro Di Mattia e Tommaso Angelini. L’avventura scozzese di Massone è disastrosa, tanto che nel 2009 la Bbc scozzese racconta più volte con dovizia di particolari le carenze finanziarie del club posseduto dall’avvocato romano. Sempre la Bbc racconta delle proposte fatte da Massone alla contea di West Lothian per avere una boccata d’ossigeno rispetto ai debiti che la società deve proprio all’amministrazione locale per l’uso dello stadio, si tratta di oltre 220 mila sterline. Il club, infatti, è vicino alla liquidazione coatta ordinata dalle autorità competenti. Massone cerca di resistere, chiede aiuto ai tifosi con una sottoscrizione pubblica, ma i soldi raccolti non bastano. Il presidente patisce anche l’onta pubblica di vedersi staccata la corrente dal gestore del servizio, la Scottish Power, a causa delle bollette non pagate. Massone tenta ancora di rimanere in sella, ma alla fine è costretto mestamente ad imboccare l’uscita di emergenza, tanto che il primo di agosto 2009 vende il club a due imprenditori britannici. Contestualmente la stampa britannica dà notizia dei precedenti tentativi, falliti da parte di Massone, di rimodulare il credito dovuto a terzi. Diversi articoli in questo senso compaiono sul Daily Record e sul prestigioso Daily Telegraph. Il 30 luglio 2009 è il blog di notizie sportive OK Futy a commentare le pessime vicissitudini del Livingston che verrà salvato di lì a poco, come detto, da due imprenditori del Regno Unito.
Fin qui la storia passata, raccontata dai più importanti organi di informazione britannica, quindi fonti assolutamente attendibili. Ma come stanno adesso le cose?
Dicevamo che da più di due anni l’avvocato Massone sta cercando di prendere il Vicenza ma, nonostante le secche smentite del legale romano puntualmente riportate da biancorossi.net, il problema è sempre stato rappresentato dalle garanzie ritenute inadeguate dalla controparte, fatto questo confermato anche dal recente comunicato di Finalfa Srl. E qui sta il punto chiave, ma ci ritorneremo più avanti. All’avvocato romano più volte è stato chiesto chi c’era (c’è?) alle sue spalle, ma mai è arrivata una risposta. Due anni fa biancorossi.net portò avanti l’ipotesi che dietro a Massone ci fosse il gruppo di Livingston, ma il legale romano smentì decisamente durante una diretta radiofonica. Bugia (capita, negli affari se ne dicono tante …), perché prima un impacciato Tommaso Angelini, poi un disponibile e sincero Tommaso Bruno confermarono invece di essere ancora al fianco di Massone anche nell’avventura di Vicenza. Qualcuno dell’intraprendenza di biancorossi.net si arrabbiò pure, ma noi facciamo i giornalisti, mica i lacchè. Del gruppo, insomma, nessuna notizia ufficiale, qualche informazione “rubata” e poi top secret. Da oltre due anni è così e la cosa non è mai cambiata. Ma il vero problema, dicevamo, non è l’offerta, bensì le garanzie.
I ben informati dicono che da due anni a questa parte non siano mai cambiate, quelle erano e quelle sono rimaste. Ecco spiegato il motivo dell’arrabbiatura di martedì scorso del vice presidente Gian Luigi Polato che si sarebbe (il condizionale è d’obbligo) visto presentare la solita offerta e le solite considerazioni da parte del dott. Massone. L’avvocato romano, spalleggiato da Danilo Preto, pare abbia chiesto l’intervento di un altro professionista, e il tutto sembra sia stato affidato al dott. Gianluca Bonvicini, che però pare essere arrivato alle stesse considerazioni dell’avvocato Polato. E le cose non sembrano essere andate molto meglio nella sede della banca Popolare di Vicenza dove pare che il dott. Giacon non fosse per nulla contento di trovarsi sul tavolo le solite condizioni e le solite garanzie.
Il quadro, quindi, resta poco comprensibile e a questo punto nascono spontanee delle domande. Ma dopo due anni di trattative è possibile che la tifoseria vicentina (che per la cronaca si è già chiaramente schierata) sappia la verità? Questa cordata rappresentata dal dott. Massone ha o non ha le credenziali per acquistare il Vicenza? Perché questa storia ha superato ormai ogni dignitosa sopportazione da parte della civilissima tifoseria biancorossa e gli ultimatum di Massone, che ne aggiunge uno dopo l’altro, fanno quasi tristezza. Perché, se qualcuno ancora non lo avesse capito, si sta giocando con il futuro del Vicenza che, sia ben chiaro, non è il Livingston e non può e non deve fare la stessa fine ingloriosa.