In attesa di seguire l’evolversi della giornata di domani, riportiamo il discorso pronunciato oggi da Piero Camilli di fronte alla Commissione Disciplinare e pubblicato da GrossetoSport.com
Sono nel calcio come Presidente da 22 anni. Ho cominciato in seconda categoria fino a conquistare la serie B. Non sono stato mai neanche sfiorato da vicende come quella che mi vede qui imputato. Rivesto cariche pubbliche, Sindaco, Presidente del consiglio provinciale di Viterbo, Presidente del consorzio di bonifica che abbraccia 18 comuni, amministro cinque società di famiglia e sono una persona stimata e rispettata a livello nazionale con un solo difetto: ruvido di carattere, ma leale. L’ U.S. Grosseto non ha mai avuto problemi di sorta e tutto è stato sempre regolare e portato come esempio nei vari controlli di routine, Covisoc, Deloitte etc. Inoltre nell’anno in questione ero anche consigliere per la Lega di Serie B. Ho sempre improntato la mia gestione alla disciplina ed al rispetto, non concedendo mai niente a ciò che non rappresentava questi valori, ma qui si parla di decretare la morte sportiva del Grosseto e del sottoscritto e non capisco su quali basi: c’è solo la parola di Iaconi, squalificato per 4 anni, noto scommettitore con contatti ed amicizie che la Procura ben conosce, Bagalini, Erodiani, e che dire di Tisci arrestato nell’ambito dell’inchiesta di Cremona e amico e abituale frequentatore della tabaccheria dello Iaconi, con debiti di 100.000 euro come risulta nell’interrogatorio dello stesso, contro la mia e domando: ma perché non mi è stato concesso il confronto tre volte richiesto? Per farmi del male, colui che notoriamente è uno scommettitore ed un poco di buono nelle mani del Dott. Palazzi diventa una collegiale. Ma Iaconi, con me quando ci ha parlato? Ditemelo. Fate i vostri riscontri, ma accusatemi con dati certi. Nessun cosiddetto pentito, Carobbio, Turati etc… che la Procura reputa attendibilissimi fa il mio nome direttamente, ma tutto per relata ( …Iaconi ha detto….etc).
Eppure avevano motivi di astio per coinvolgermi in quanto già nel 2011, unica società, ho chiesto il sequestro dei beni personali per i danni arrecatici. Ma non potevano farlo, primo perché avrebbero detto il falso, secondo perché in Italia, nel mondo del calcio, nessuno li avrebbe creduti ben conoscendomi. Ma la Procura no!! Iaconi, uomo dalla dubbia moralità, viene trasformato in una fonte di saggezza e di morale solo per distruggermi! No no no non è giusto!
Ho letto le carte 100 volte. Scusate la mia ignoranza e la poca dimestichezza, ma la partita non l’ha forse accomodata Carobbio con gli zingari? E allora? Mi viene imputato di essere una specie di dittatore, termine usato in Procura durante la mia audizione, ed allora per analogia devo sapere tutto quello che è straordinario. Ma scherziamo! Io l’ho ben specificato in Procura: nel Grosseto tutti hanno un compito e logicamente io debbo sapere quello che travalica la loro autonomia in quanto sono colui che garantisce la sopravvivenza economica della società. Ma secondo voi accomodare una partita rientra nelle gestioni straordinarie di un’azienda? È pazzesco! E come pure se lo Iaconi presta per tre ore la macchina che ha in comodato esclusivo a due suoi compari devo saperlo? È assurdo. E perché inventarsi un infortunio come giustificazione del viaggio se io dovevo essere il mandante di tutto? E cosa dire che è una prova a mio carico che ero a vedere la partita, dopo che ho dichiarato che vado sempre meno in trasferta in quanto il sabato come sindaco nella mattinata ho impegni istituzionali. Ciò non vuol dire che non posso andarci e nel caso quel giorno era il 30 aprile venerdì ed ero per lavoro vicino ad Ancona presso gli uffici della Sma supermercati per un contratto. Finito il lavoro andai a vedere la Mia squadra. Ma che ho fatto di male? Qui si sta provando a cancellare dal mondo del calcio un Presidente, una Società che ha raggiunto la B per la prima volta sei anni or sono dopo oltre cent’anni di storia! E che io ho sempre sostenuto dando prova di assoluta serietà. Ma che le cosiddette fonti attendibili, (Carobbio, Turati…etc.) non mi nominano mai in maniera diretta per voi non significa nulla? E ne avevano di risentimento…li ho denunciati tutti. E per inciso, perché Cremona che ha effettuato blitz in tutta Italia e perquisizioni varie, a me non solo non mi ha mai cercato, ma neanche iscritto nel registro degli indagati? Noi siamo la vittima, siamo una piccola società. É troppo facile distruggerci. Con altre situazioni si è usata altra tattica. Il Grosseto doveva essere in A già nel 2009 ma loschi traffici sulla finale play off Livorno-Grosseto ce l’hanno impedito. Feci un esposto in Procura, ma tutto finì li. Ma oggi finalmente le dichiarazioni di Erodiani svelano quanto è successo e speriamo che scappino i necessari provvedimenti. E che dire dell’anno che trattiamo, in cui 8 partire vendute dagli zingari ci hanno tolto ancora la A. E io, sai, il dittatore e despota che tutto sa?? E questa ne è la prova. Un’ultima precisazione: il Dott. Palazzi parla di un Grosseto in grave crisi tecnica prima della partita di Ancona, ma è poco documentato e ciò dimostra ancora una volta lo spirito persecutorio nei nostri confronti. Il Grosseto veniva da una vittoria in trasferta, un 4 a 0 in casa con il Vicenza, una sconfitta con il Lecce primo in classifica, quindi 6 punti in tre partite, mentre l’Ancona veniva da 5 sconfitte consecutive. E secondo voi, per assurdo, io dovrei comprare un pareggio avendo per le mani una delle squadre più forti del campionato mandata in ritiro per curare al meglio la partita di Ancona? Vi ringrazio della disponibilità concessami al fine di chiarire per quanto possibile la mia posizione e quella dell’ U.S. Grosseto che rischia di scomparire viste le assurde richieste formalizzate. Spero di cuore di essere riuscito a fornirvi elementi utili al fine di esprimere un giudizio sereno e positivo. Ma consentitemi un piccolo passaggio: io sono un uomo di 62 anni. Nella vita mi sono fatto da solo avendo perso mio padre da bambino. Ho la schiena dritta, so difendermi e sono a posto con la mia coscienza. Ma nell’essere qui, in un ambiente che non è mio, la cosa che più mi ha fatto male è vedere mio figlio piangere dopo le richieste del dott. Palazzi. Questo non lo merito né io né la mia famiglia né il mondo del calcio che mi ha sempre visto protagonista positivo.