Massone in attesa. Ormai non è più un mistero che a spingere in direzione del gruppo rappresentato da Angelo Massone sia l’amministratore delegato di Finalfa, Danilo Preto. Chi invece non è convinto è Sergio Cassingena, che anche oggi si è confrontato a lungo con Preto. Cosa sia scaturito dal colloquio non è dato sapere, ma di sicuro ormai il tempo stringe come conferma lo stesso avvocato romano. “Nel giro di ventiquattro, massimo quarantotto ore avremo una risposta definitiva”, ha spiegato Massone a biancorossi.net. Che ancora una volta ha sottolineato come il problema delle garanzie bancarie “non sussisteva e non sussiste adesso”. Altri i dettagli sul tavolo della discussione, come le cessioni eccellenti (definite “svendite”) di Abbruscato e Frison e la gestione delle comproprietà, tutte operazioni concluse dopo che il gruppo di Massone aveva presentato la propria offerta. Gruppo sul quale cominciano a circolare anche le prime indiscrezioni, che indicano in Antonio Recchi il direttore sportivo scelto dalla cordata. Nello scorso campionato Recchi ha lavorato a Trieste in una stagione a dir poco negativa per la Triestina, retrocessa in Seconda Divisione e fallita senza appello a fine stagione. La voce di Recchi nel gruppo Massone trova conferme proprio dal diretto interessato che ha ammesso di aver avuto un paio di contatti con due club di Lega Pro, di cui uno importante appena retrocesso dalla serie B. A livello societario invece, al fianco di Massone ci sarà, come a Livingstone, Tommaso Bruno, che potrebbe assumere l’incarico di direttore generale occupandosi della gestione ordinaria del club.
Le altre piste. Fin qui Massone, ma oltre all’avvocato romano c’è qualcun altro che si è proposto in via Schio. La cordata rappresentata dal manager Gaetano Tedeschi ha offerto la sua disponibilità ad acquisire il 51% delle azioni ma senza corrispondere un euro. Il primo ostacolo è che i vertici del Vicenza, invece, vorrebbero monetizzare per la vendita della maggioranza (e qui il gruppo Tedeschi potebbe anche essere disponibile a trattare), il secondo è che non c’è accordo nemmeno sulla gestione dei debiti pregressi. Facile quindi pensare che il gruppo Tedeschi, a meno di improbabile rilanci, sia out. E fuori dai giochi sembra essere anche la cordata rappresentata dall’ex presidente del Verona Giambattista Pastorello: il diretto interessato ha sempre negato di essere interessato al Vicenza e anche da via Schio conferme non arrivano, ma le indiscrezioni vorrebbero che il gruppo Pastorello nelle scorse settimane abbia presentato la propria offerta per il 51% delle quote, offerta che però è stata rifiutata. Ancora in corsa, invece, la pista portata avanti dal consigliere Tiziano Cunico con due imprenditori vicentini e uno non veneto, che ha trovato proprio nella retrocessione in Lega Pro l’ostacolo maggiore.
Masolo dentro o fuori? In mezzo a tutto ciò resta da sciogliere anche il nodo Massimo Masolo. L’attuale presidente del Vicenza rientrerà domani dalla ferie, mentre Sergio Cassingena partirà venerdì. Visti i tempi è facile ipotizzare che una decisione, almeno in quest’ottica, verrà presa proprio in questi giorni. Masolo dentro, Masolo fuori? L’attuale presidente del Vicenza si è detto disponibile ad uno sforzo per entrare in società con una quota del 15-20%, per una cifra vicina ai 300mila euro, ma da via Schio sperano (in termini monetari) in qualcosa di più; senza dimenticare che dovranno essere rivisti e ridistribuiti ruoli e poteri in seno alla società biancorossa.