” Abbiamo sottolineato nuovamente le ragioni del nostro ricorso – ha precisato l’avvocato Andrea Fabris – in primis In base all’articolo 23 (comma 6 n.d.r.) che è escluso dal patteggiamento chi compie un illecito reteirato, norma che in questo caso non è stata assolutamente rispettata. Inoltre il principio dell’afflittività tanto sbandierato alla vigilia è stato calpestato. Se una penalizzazione è ininfluente in questo campionato va riportata al prossimo ma se invece, come nel caso del Grosseto, cambia la classifica della stagione in corso va applicata in questo torneo e sappiamo bene che il Grosseto con il – 6 applicato nel campionato appena concluso avrebbe dovuto giocare i play out. Infine abbiamo sottolineato, in contrasto con il Grosseto e la Procura federale, la possibilità di ridiscutere le sentenze decise dal precedente patteggiamento per i motivi da noi sottolineati e per i fatti nuovi che sono emersi sulla posizione del Grosseto. Adesso non ci resta che attendere, domani o dopodomani dovremo conoscere la decisione dell’Alta Corte “. Una posizione, quella dei legali biancorossi, che rimane legata anche al grave problema delle tempistiche del processo. In caso di una riapertura del caso del Grosseto, considerate le gravi dichiarazioni di Joelson, Turati e del direttore sportivo Iaconi, a quando si andrebbe con le decisioni? E per quando riguarda il filone di Bari, a quando i deferimenti? Perchè è chiaro che il rischio è quello che si arrivi dopo la compilazione dei calendari, e sarebbe un fatto gravissimo perchè in questo modo non si farebbe vera giustizia, ma giustizia sommaria. Consci della situazione a Roma, a sostegno del Vicenza, c’erano anche i rappresentanti della Nocerina che al termine hanno mostrato un cauto ottimismo, come ha dichiarato il segretario rossonero Pino Iodice a TuttoNocerina.com: “Si può essere fiduciosi, le nostre impugnazioni possono essere considerate legittime in quanto non violano alcuna parte del codice. Inoltre Vicenza e Gubbio, quest’ultimo oggi si è accodato a noi come parte terza, condividono la nostra stessa linea d’azione e proprio questa unione di intenti può far sì da rendere più forti le nostre richieste”.
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