Spett.le Redazione,
sino ad oggi mi sono sempre limitato a leggere il Vostro bel sito e le e-mail” degli altri lettori, spesso in linea con il mio pensiero, ma dopo aver letto il messaggio del sig. Federico Pampanin di Radio Vicenza ho deciso di rompere gli indugi.
L’indignazione, per definizione, è il sentimento di chi non riesce più a reprimere condotte che disapprova totalmente e francamente l’intervento del sig. Pampanin ha scatenato la mia indignazione più sincera. Riecheggiano infatti nella mia mente da mesi, come se fosse ieri, le parole che questo signore ed il Suo collega che interviene dallo studio di Radio Vicenza, o viceversa (non sono un loro grande radioascoltatore…), hanno proferito in occasione di una delle ultime contestazioni di noi tifosi contro la società, nel post partita di uno dei tanti scempi visti al Menti quest’anno, mi pare fosse Vicenza-Cittadella (si, perché perdere in casa con il Cittadella in quel modo per me è stato uno scempio ed è lì che si retrocede in serie C, non certo a Empoli per un rigore sbagliato all’85’).
Nell’occorso, il giornalista di Radio Vicenza ed il suo collega, appunto, espressero il loro personale pensiero sulla contestazione, dichiarando che sentivano il dovere di uscire dal loro ruolo di cronisti per difendere pubblicamente ed una volta per tutte la società Vicenza Calcio e l’allora presidente Cassingena, motivando il loro intervento con la solita litania degli inglesi oppressori in patria e dell’imprenditoria vicentina latitante, ecc…
E’ da quel tardo pomeriggio che ho un sasso nella scarpa…..
Orbene, ora che i buoi sono scappati (speriamo tutti) e che in lontananza si nota che il castello al di là del Bacchiglione forse sta per cambiare vassallo, mi sembra quanto mai inopportuno che il sig. Pampanin si profonda in esercizi di retorica sul tifo/tifoso biancorosso ed addirittura mandi a dire a quel vassallo tanto difeso fino a poco tempo fa che forse è ora di darsi una svegliata. La campana dell’allarme andava suonata prima, mio caro amico, e Lei era uno dei detrattori di quei tanti tifosi che hanno tentato di farlo a tempo debito: ora ci lasci la dignità di soffrire per questa retrocessione, senza qualcuno che ci venga a insegnare come farlo.
Grazie
Marco Dominidiato, tifoso
Ad maiora, Lanerossi.