Gentile Redazione,

parto da alcuni dati:

1. un presidente che lascia la squadra nel momento più delicato e non si presenta al passaggio di consegne 
2. un neo-presidente che sembra guardarsi intorno e chiedersi “Ma davvero è successo a me?”
3. un attaccante che “sbrocca” nel dopo- partita 
4. un altro che fa battutine da sbruffoncello 
5. un giornalista che, facendo il suo mestiere, pone la domanda più scomoda, sapendo però di rinfocolare così una polemica ancora accesa 
6. un allenatore esperto che cade nella “trappola” e parla (sia pur metaforicamente) di coltellate a fine stagione 
7. una società che sul proprio sito nello stesso “rullo di notizie” mostra al mondo la propria confusione mentale (fiducia alla guida tecnica, anzi no, torna Cagni)

Io vedo in tutto questo, e mi dispiace dirlo, il più classico dei climi da retrocessione. Mentalmente siamo già in Lega Pro. Solo la tifoseria ci crede ancora (con ampie eccezioni, comunque).  

L’eventuale salvezza passa solo attraverso i giocatori (ahinoi!). In questo ha ragione da vendere Giorgio Carrera: guardarsi in faccia una volta per tutte, mandarsi a quel paese se serve, ma tirare fuori tutto quello che si ha. A dispetto di un’atmosfera che sa già di smobilitazione.

Grazie per il vostro prezioso lavoro e Forza Lane, ovunque e comunque.

Roberto – Vicenza