Passi per i modi da dilettanti allo sbaraglio, ma lascia allibiti quello che è stato concordato con il tecnico bresciano per il suo ritorno che, ricordiamo, sarebbe stato dovuto in quanto sotto contratto fino al giugno del 2012. Il nuovo accordo prevede un premio salvezza netto di circa 200mila euro (400mila lordi) e il rinnovo automatico per un altro anno a 600mila euro netti (1.200.000 lordi). Cifre che lasciano senza parole per una società che non ha mai trovato un euro per acquistare un giocatore, senza dimenticare che la situazione di bilancio è a dir poco complicata.
Naturale che sorga spontanea la domanda di chi metta questa marea di soldi, visto che l’operazione è stata portata avanti dal presidente Masolo, ma il contratto è stato firmato dal vice Dario Cassingena, ovviamente dopo aver ricevuto l’ok di Sergio Cassingena. Ma non finisce qui, perché l’operazione porterà alle probabili dimissioni del direttore tecnico Paolo Cristallini, e all’esonero del dottor Ragazzi, le cui diagnosi erano forse troppo precise grazie al contributo del prof. Talenti (tagliato pure lui), che è da tutti ritenuto il migliore in Italia nel suo ramo.
Chiaro che siamo di fronte allo sfascio di una società che sta raccogliendo quello che ha seminato, cioè il disastro più totale. La lega Pro ne è la logica conseguenza e non saranno certo Modena, Bari e Reggina, che affronteranno il Vicenza con la testa già al mare, a salvare una situazione disperata. L’unica salvezza è che in via Schio nella stanza dei bottoni arrivi gente nuova, dotata di passione e competenza, che sappia rilanciare il calcio biancorosso.
Abbiamo più volte scritto che una retrocessione avrebbe avuto effetti devastanti sul futuro del Vicenza, ma se questo servirà per azzerare e ripartire, allora con la morte nel cuore diciamo che non sarà il peggiore dei mali.
Perché continuare questa agonia, senza speranza, né futuro non avrebbe senso. Questa società ha fallito in tutto, e l’augurio è che abbia almeno per una volta l’onestà di rendersene conto e di andarsene senza affidarsi ai soliti amici degli amici, che di fatto non cambiano lo stato delle cose.
Non sarà facile che accada ma la speranza è che sempre più vicentini aprano gli occhi e capiscano in che condizioni disperate è stato ridotto il Vicenza.
Perché a pagare il prezzo più alto di questi lunghi anni di nefandezze saranno i tifosi, quelli che a soffrire per il Vicenza ci saranno l’anno prossimo e quello dopo ancora, qualunque sia la categoria.
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