Cagni ha poi attaccato il sistema-calcio italiano: “Si bada al denaro e soprattutto ai risultati. Non si riesce a fare un discorso di programmazione e di crescita. Non è normale che in B siano saltate 20-21 panchine ed in A circa 11-12. I giornali poi sono sempre pronti a massacrarti ed inevitabilmente ciò influisce sull’opinione pubblica. Posso dire di aver fatto bene a Vicenza e che in 21 partite abbiamo conquistato 26 punti. Ho preso la squadra che era ultima in classifica e credo che, nonostante gli ultimi risultati, abbia fatto un buon lavoro. Il campionato di serie B sta appassionando tutti perchè qualche società finalmente ha iniziato a puntare sui giovani. E’ un processo lento e certe scelte le puoi fare solo in alcune piazze, dove non c’è eccessiva pressione. Pescara e Sassuolo sono un esempio. Se intorno a te c’è serenità puoi permetterti di sperimentare e magari raccogliere buoni risultati, altrimenti ripeto, prevale la cultura del risultato e del denaro”.
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