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Editoriali

Un’involuzione che preoccupa, urgono rimedi

Da 20 Febbraio 2012 - 22:01Non Ci Sono Commenti3 min leggere

Che la squadra non abbia più la condizione fisica ottimale del finale del girone di andata è sotto gli occhi di tutti, così come è evidente che il Vicenza non riesca a costruire una trama di gioco che sia una. Anche contro gli uomini di Drago, che per tutto il primo tempo e per qualche sprazzo del secondo hanno manovrato di più e meglio, s’è visto come Cagni non sia proprio riuscito a dare un gioco alla sua squadra, a cui non difettano la generosità o la voglia che però, pure in serie B, spesso non basta. Ci sono poi scelte tecniche che lasciano perplessi come lo schieramento di un fantasista come Pinardi costretto a giocare a un metro dalla linea del fallo laterale. L’ex modenese ha fatto vedere il meglio del suo repertorio a Torino quando ha potuto giocare centralmente svariando dietro ad Abruscato e spesso dettando il passaggio in verticale dei centrocampisti. Contro il Crotone, che ha svolto un buon lavoro di pressing ma niente più, il Vicenza ha giocato il pallone spesso all’indietro, facendolo girare lentamente permettendo in questo modo alla compagine avversaria di avere tutto il tempo per chiudere al meglio le zone del campo e non lasciare spazi. Nel Vicenza però è saltato all’occhio il fatto che il gioco senza palla era inesistente e prendersela con il portatore di palla di turno non porta a risolvere il problema visto che se non c’è un compagno che si libera per ricevere il passaggio è assai complicato costruire azioni da gioco. Ne consegue che il Vicenza in questo momento stia deludendo e facendo arrabbiare i tifosi biancorossi, che hanno tutte le ragioni di lamentarsi visto che ingoiano “rospi” ed amarezze da una decina di anni a questa parte. Cagni, al suo arrivo, aveva cambiato il Vicenza e i suoi risultati in pochissimo tempo, guadagnandosi i meritati complimenti per aver tolto i biancorossi da una situazione di fondo classifica molto delicata. Il tecnico bresciano aveva puntato sul 4-4-2 e sul 4-3-3 che, per sua stessa ammissione, meglio si adattano all’organico a sua disposizione. Il Vicenza era riuscito a trovare anche una sufficiente solidità difensiva, puntando sul gioco sugli esterni e sulla vena realizzativa di Abbruscato. Che potesse arrivare un calo era anche prevedibile, ma i rimedi che un tecnico esperto come Cagni avrebbe dovuto trovare non solo non hanno portato nulla di buono, ma hanno al contrario generato una confusione e una involuzione che preoccupa non poco. Si potrebbe dire che la sosta arriva quindi al momento opportuno per un Vicenza che ha bisogno di ritrovarsi, anche perché con i recuperi la classifica alla ripresa sarà senza dubbio più complicata, con la zona play out più vicina. E, che in via Schio nessuno parli di rischio retrocessione, non allontana un pericolo che continuando così è purtroppo, ancora una volta, tristemente reale.

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Articolo scritto dalla Redazione di Biancorossi.net

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