Un pareggio conquistato contro una Fiorentina di grande qualità. Il pareggio è arrivato con una lettura tattica perfetta.

“Si, noi abbiamo giocato con le nostre armi, consapevoli che loro avevano dei giocatori di qualità, di grossa fisicità e micidiali nelle palle inattive e nelle ripartenze. Abbiamo cercato di rimanere corti e stretti, limitandoli e raddoppiandoli in modo da evitare che potessero ripartire. Il gap tecnico e fisico l’abbiamo colmato con un grande spirito di gruppo che oggi è stato determinante. Magari non siamo stati belli ma certamente eravamo compatti verso l’obiettivo. Sono contento per i giocatori: è proprio una grande gratificazione per loro. Sono scesi in campo con lo spirito giusto. Loro hanno avuto sicuramente più supremazia sul possesso palla specie nella parte iniziale del match ma se andiamo a vedere nel dettaglio ci sono state poche occasioni da gol. Il loro vantaggio è nato su palla inattiva dove hanno potuto sfruttare al meglio la loro maggior fisicità. Eravamo consapevoli della partita che andavamo ad affrontare quindi un grosso merito ai ragazzi”.

Il Vicenza approda agli ottavi dopo due vittorie e un pareggio. Anche in campionato sembra essere cambiato qualcosa dopo la vittoria per 4-3 sul Brescia.

“Da quando ho iniziato a lavorare qui non ho mai guardato la classifica: questa squadra è già predisposta in ottica futura. L’anno prossimo infatti potranno scendere in campo solo i ’94 e ’95 ma noi già da quest’anno abbiamo in rosa 13 giocatori del ’94 e molto spesso finiamo le partite con un’età media bassa. E’ logico che se puntassimo al risultato e alla classifica non avremmo potuto fare questi ragionamenti. I giocatori sono in fase di crescita e di maturazione sia fisica che mentale quindi uno o due anni fanno veramente tanta differenza. Il Chievo (secondo in classifica nel girone del Vicenza, ndr) per esempio ha in formazione molti ’92, noi invece abbiamo una squadra che viene dagli allievi ed è giusto che abbiano il tempo di sbagliare. Alla lunga però i risultati vengono fuori: iniziano ad assimilare il tipo di campionato e si tolgono diverse soddisfazioni. Ne è l’esempio la partita di oggi ma anche in campionato abbiamo ottenuto buone prestazioni”.

Il passaggio del turno con qualche sofferenza, partite ravvicinate, formazioni mai affronate prima: tutto ciò può influire nel proseguo della stagione?

“Influirà sicuramente in maniera positiva. E’ ovvio però che quando terminerà questo torneo -e spero sarà il più tardi possibile- pagheremo lo scotto: con tre partite in sei giorni i giocatori sono stati spremuti sotto il livello mentale e fisico. Quello che hanno acquisito in queste due settimane sarà un bagaglio umano, tecnico e tattico molto maggiore dei sei mesi di campionato”.

Cesena, Stabaek e Fiorentina: tre partite in sei giorni, c’è bisogno di recuperare le energie?

“Abbiamo solo un giorno di riposo in più. Oggi a parte la qualità della Fiorentina abbiamo pagato la nostra poca brillantezza fisica. Non eravamo al top come alla prima uscita contro il Cesena; eravamo poco lucidi nel ripartire ma è assolutamente comprensibile per scontri così ravvicinati. Domani mezza giornata di riposo: ricarichiamo le batterie del fisico ma soprattutto della mente. Nella prossima uscita voglio che i ragazzi rimettano in campo lo spirito che ci ha contraddistinti in queste partite”.

Il sorteggio ha riservato la Juventus: la squadra peggiore che potesse capitare?

“No, l’avversario non fa alcuna differenza. Poteva essere anche la Roma o la Lazio, dobbiamo concentrarci su di noi e non su chi affronteremo”.

Cosa dobbiamo aspettarci martedì nella sfida degli ottavi?

“Non chiedo cose particolari, solo lo spirito giusto e la voglia di vincere come abbiamo messo oggi. Tutto ciò insieme all’organizzazione tattica potrà far fruttare al meglio le qualità della mia squadra”.