Tutto merito del Cittadella quindi?
“Direi di sì, – continua il mister berico – non sono qui a cercare alibi, ma oggi non c’è davvero nulla da capire. Il Cittadella è andato più forte di noi. Foscarini ha giocatori più piccoli, più agili, è una squadra che ha grandi capacità di corsa. Che noi si possa avere sbagliato la partita può essere, però sotto il profilo dell’impegno non posso rimproverare nulla ai miei. Questo non toglie che abbiamo fatto degli errori, ne abbiamo fatti tanti. Ma abbiamo comunque avuto quattro o cinque palle gol, da quella di Pinardi sullo 0-1 a quelle nel finale, se le buttiamo dentro magari qualcosa cambia”.
In ogni caso, una delle più brutte partite del Vicenza degli ultimi anni. Perdere in questo modo davanti ai propri tifosi non ha giustificazioni.
“Avete ragione voi – concorda Cagni – qualunque critica oggi è motivata. Così come hanno ragione i tifosi ad arrabbiarsi. Ma cosa volete che vi dica? Non sono preoccupato. Il mio compito in questo momento è quello di non perdere la testa e di andare avanti a lavorare. Se poi volete affondare con le critiche, avete ragione, fate pure. Io oggi sono disposto ad accettare tutto, anche vedere davanti a me dei visi smarriti come il giorno in cui sono arrivato a Vicenza. Ma io non posso permettermi di preoccuparmi, ma devo pensare a quello che dovrò fare, e ce l’ho già in testa, questa settimana, in vista della trasferta di Livorno. Oggi, l’ho già detto, ho visto delle cose su cui lavorare. Ci lavoreremo, poi andremo a Livorno, poi affronteremo le altre quindici partite di campionato, è su questo che io devo essere concentrato. Su le maniche e avanti…”
Dal punto di vista tattico rifarebbe tutto?
“La tattica non c’entra nulla – obietta il mister biancorosso – Se gli altri hanno più agilità, più freschezza, la tattica non conta nulla. Facciamo una cosa, esaminiamo i gol: ma se io ho quattro difensori contro i tre attaccanti del Cittadella e prendo quattro gol che cosa devo dire? E soprattutto dal punto di vista tattico che cosa cambio? Responsabilità del centrocampo? Ma no, andate a guardare chi ha fatto i gol. Pensate al terzo, noi siamo in cinque e la palla la prendono loro che sono in due, vincono il contrasto e segnano. D’altra parte, la squadra è questa se abbiamo preso 37 gol in 26 partite qualche cosa vorrà dire”.
Resta il fatto che a centrocampo si è ballato molto fin dall’inizio.
“Io l’ho vista in modo diverso – replica il tecnico bresciano – i miei difensori oggi, pur essendo in superiorità numerica, stavano troppo indietro e permettevano agli attaccanti granata di prendere palla. Poi guardate le immagini dei contropiedi della squadra di Foscarini. I miei difensori respingono, ma lo fanno indietreggiando e dall’altra parte ci sono attaccanti molto rapidi, sono questi ultimi che arrivano prima sulla palla, si girano e hanno la possibilità di rendersi pericolosi. Su questo io non posso essere preoccupato, ma devo solo trovare soluzioni, devo lavorare sui miei giocatori e cercare di non fargli ripetere gli errori commessi oggi. In spogliatoio non ho urlato, non ho usato termini forti, in questo momento non avrebbe senso”.
Le certezze di ieri sono ancora tali?
“Ma certo – conclude Cagni – io vado avanti, io quelle certezze le ho ancora. Oggi qualcosa non ha funzionato ma la cosa finisce qua. A caldo è impossibile esaminare correttamente quello che non è andato. Finita una partita come questa non c’è possibilità di analisi immediata, io confesso che non ho ancora capito quello che oggi non è andato. E tantomeno riesco a spiegarlo. Chiudo come ho iniziato: non lo dico da arrabbiato, oggi voi avete tutte le ragioni del mondo a criticare, il mio ruolo è quello di stare calmo e ripartire a lavorare. La squadra ora ha bisogno di questo. Prima di Natale ho detto che il Vicenza era carico? Dovrei sempre stare zitto…”