Gentile redazione di Biancorossi.net,
Siamo due tifosi biancorossi cheseguono il Vicenza da più di quindici anni e che·assiduamente hanno frequentato, e tuttora frequentano, la Curva Sud·del Menti.·Premettiamo comunque che non facciamo parte, nè abbiamo mai fatto in·passato, di alcun gruppo organizzato della Curva per cui le nostre·opinioni sono strettamente personali ed indipendenti e non sono·assolutamente condizionate da alcun parere esterno, né tantomeno sono·la voce di qualche gruppo della tifoseria.Ma come tifosi appassionati ci sta ovviamente a cuore la sorte del·Lanerossi, sia dal punto di vista del “calcio giocato” che per quanto·riguarda il lato societario. E sabato siamo rimasti letteralmente·sconvolti dalle parole che hanno usato i commentatori di Radio Vicenza·nell’immediato post-partita della gara pareggiata 1 a 1 con l’Ascoli.Nel frangente di tempo tra le varie interviste a tecnico e giocatori i·commentatori della Radio si sono soffermati sulla “protesta dei guanti·gialli” che una parte della tifoseria biancorossa ha inscenato durante·la partita e che aveva come bersaglio la Società e in particolar modo·il Presidente Sergio Cassingena. Una protesta che comunque una parte·della Curva protrae da qualche anno, e che non è quindi frutto di un·malessere recente e passeggero.Quello che c’ha fatto rimanere basiti è stato il modo in cui i due·commentatori, di cui purtroppo non ricordiamo i nomi, hanno liquidato·questa protesta. In poche parole è stata definita innanzitutto come·un’azione frutto di una parte minima di tifosi, un’azione insensata in·quanto i sostenitori biancorossi dovrebbero “ringraziare il Presidente·Cassingena perchè in questi anni ha speso fior di quattrini per·mantenere in Vicenza in Serie B” (magari queste non sono esattamente·le parole usate dai due commentatori, però si avvicinano molto a·quelle reali).Ora, capiamo perfettamente che Radio Vicenza è l’organo ufficiale di·trasmissione radiofonica del Vicenza Calcio, però ci è sembrato·veramente che più che degli imparziali ed equilibrati giornalisti i·due commentatori fossero gli addetti all’ufficio stampa della Società.Una sorta di Pubbliche Relazioni della famiglia Cassingena.Vorremmo ricordare una serie di aneddoti e particolari ai due signori,·che tanto si sono riempiti la bocca di frasi tipo “questa Società ci·ha salvato dagli inglesi”, “se non ci fosse questa Società il Vicenza·sarebbe già fallito”, “la Società ha bisogno di liquidità per operare·sul mercato”, “la Società ha tutti i conti in regola”.Innanzitutto vorremmo far presente che durante la partita con l’Ascoli·non è stata affatto solo una sparuta parte della tifoseria a·contestare Cassingena, ma bensì la maggioranza dei tifosi della Sud a·cui si sono aggiunti numerosi sostenitori dai settori Distinti e·Tribuna, tanto che lo stesso commentatore di Sky Luca Fioravanti·durante la telecronaca ha riferito della contestazione.E siccome per parlare bisogna anche avere delle prove e dei numeri·alla mano ci permettiamo di elencare una serie di cifre e dati che·possono far comprendere meglio, anche al meno esperto dei tifosi, la·reale situazione che si è creata da quando Cassingena ha rilevato il·Vicenza Calcio dall’Enic: dal dicembre del 2004 su un totale di 306·partite il Vicenza ha collezionato 87 vittorie, 99 pareggi e ben 120·sconfitte (e sono incluse anche le due partite dei playout persi con·la Triestina nel campionato 2004/2005, che hanno consegnato·virtualmente la Società ad una Serie C che mancava da Vicenza dal·’93); su 918 punti disponibili quindi il Vicenza ne ha raccolti solo·la miseria di 360, poco meno del 40%); nelle stagioni 2005/2006 e·2006/2007 si sono registrati i record negativi del maggior numero di·sconfitte casalinghe (nella sua ultracentenaria storia mai il Vicenza·aveva collezionato 9 sconfitte stagionali tra le mura amiche del·Menti); nella stagione 2007/2008 la prima vittoria casalinga del·Vicenza si è registrata solamente a febbraio, per la precisione nella·quinta giornata del girone di ritorno contro il Cesena (record europeo·all’epoca, forse tuttora imbattuto); in questi poco nobili sette anni·di gestione-Cassingena a Vicenza sono passati ben dieci allenatori e·un numero di giocatori che supera abbondantemente il centinaio (anche·un profano in logica e statistica penserebbe che forse il problema è·da ricercare a monte, cioè nell’unica entità che in questi anni non è·mai cambiata: la Proprietà); il Vicenza in questi anni ha collezionato·una media punti a fine stagione di 50.3 e un piazzamento medio in·classifica del 14esimo posto (numeri che si addicono maggiormente a·società come Albinoleffe o Sassuolo, non certo a quella che fu la·Nobile Provinciale); nell’era-Cassingena gli unici acquisti a titolo·definitivo sono stati Raimondi, Cavalli e metà Alemao (il resto sono·tutti giocatori arrivati attraverso scambi, svincolati o calciatori in·cerca di rilancio, con gravi infortuni e alle prese con un lento·recupero, vedi Sestu); la gestione Cassingena si è al contrario mossa·molto bene sul piano delle cessioni, distribuendo a mezza Italia i·pezzi forti della propria rosa (Avramov, Vitiello, Biondini, Rigoni,·Bonanni, Padoin, Brivio, Di Cesare, le metà di Jeda e Morosini,·Sgrigna, Schiavi, Salifu tanto per citarne alcuni…e non·dimentichiamoci che se fosse stato per la Società anche Stefan Schwoch·sarebbe stato ceduto al Napoli nel gennaio del 2005); ci sembra·piuttosto ridicolo perciò parlare continuamente del “progetto” che·questa proprietà avrebbe portato a Vicenza visto che originariamente·era stata data ai tifosi la rosea prospettiva di tornare in Serie A·nel giro di 3-4 anni, mentre da un po’ di tempo sembra che la gestione·Cassingena si assicuri di garantire solo la salvezza, che tra l’altro·in questi sette anni si è concretizzata nelle maniere più·rocambolesche, con tanto di gol da centrocampo contro una retrocessa.·C’è poi la controversa questione dei conti della Società, che la·proprietà continua ad osannare sostenendo che sono tutti in regola,·citando i resoconti dell’ente di controllo Co.Vi.Soc. Anche qui ci·preme ricordare che questi enti di vigilanza sono gli stessi che in un·recente passato permettevano l’iscrizione al campionato ai vari Napoli·di Ferlaino e Roma di Sensi, società che si è saputo poi essere·oberate di debiti.Appunto anche di debiti ci interessa parlare, visto·che più fonti ormai affermano che il buco finanziario che interessa il·Vicenza si aggiri attorno agli 8-10 milioni di euro…non proprio·numeri degni di una “società modello”.Altra questione scottante è quella del Centro Tecnico di Isola·Vicentina. Preferiamo non addentrarci dei meandri della vicenda, anche·perchè in questi anni ne sono state scritte di tutti i colori, persino·versioni contrastanti l’una dall’altra. Ci interesserebbe solamente·riuscire a conoscere la reale identità del proprietario del Centro·Tecnico, visto che fino a qualche anno fa era l’unico bene immobiliare·del Vicenza Calcio mentre ora, dopo le note ma ben poco chiare vicende·di compravendita, sembra che tutto sia avvolto dal mistero.Ci piacerebbe poi conoscere, e magari potrebbero darci qualche·delucidazione i signori di Radio Vicenza, il modo in cui sono stati·investiti i “quattrini” guadagnati in tutti questi anni dalle numerose·e a volte anche sostanziose cessioni di giocatori: magari sono stati·destinati per risolvere i problemi finanziari della società (ma con un·probabile debito di 8 milioni di euro ci sembra grottesco), magari·sono stati destinati per rinforzare la rosa attuale (meglio stendere·un velo pietoso visto che sono ancora tesserati col Vicenza giocatori·che definire impresentabili per una Serie B è poco), magari sono stati·destinati per arricchire il settore giovanile (ipotesi piuttosto·ridicola viste le posizioni in classifica che ha collezionato la·Primavera negli ultimi anni, e visto che è da un bel pezzo che non·salta fuori un giocatore dalle fila delle giovanili in grado di far·bene anche in prima squadra).Non di poco conto è il comportamento etico che questa Società tiene·ormai da qualche anno. E’ piuttosto imbarazzante che durante i periodi·difficili e magri di soddisfazioni venga sempre lasciato al ds Schwoch·il compito di parlare delle prestazioni della squadra e delle scelte·societarie, mentre ogni qualvolta le cose sembrano risollevarsi·riappare il Presidente Sergio Cassingena a dispensare sorrisi e a·parlare dei tanto sospirati playoff…playoff che puntualmente·diventano un miraggio!Certo non possiamo aspettarci molto da una persona che in un passato·non proprio lontano aveva dichiarato che ·”i tifosi non devono·pensare” e che “la dimensione del Vicenza è la Serie B”,dimenticando·per prima cosa che la tifoseria è sempre stata l’arma in più·dell’ambiente biancorosso e che anche nelle stagioni più travagliate·non ha mai fatto mancare la propria vicinanza alla squadra (anche·quest’anno, dopo dodici anni di serie cadetta, le cifre degli abbonati·hanno superato quota 4500), e per seconda cosa che il Vicenza è stato·per anni il faro di tutte quelle squadre provinciali che sebbene non·avessero le possibilità economiche delle grandi del calcio sapevano·comunque giocarsele contro chiunque e che, nel nostro caso, ha·strappato non solo applausi in tutta Italia ma ha anche raggiunto·importanti traguardi: vent’anni consecutivi in Serie A, una Coppa·Italia, un cammino entusiasmante in Coppa delle Coppe, un parco·giocatori che ha vantato nomi come Vinicio, Savoini, Campana, Paolo·Rossi, Baggio, Otero, Schwoch.Non vogliamo certo sembrare nostalgici e cerchiamo di essere il più·possibile realistici. Non pensiamo certo di fare i salti mortali o di·emulare miracoli calcistici come il recente Chievo (anche perchè·miracolo lo siamo già stati negli anni d’oro di Dalle·Carbonare-Gasparin-Guidolin), non crediamo nemmeno ·che un cambio·societario possa portare effetti immediati alla classifica e alla·squadra…ma crediamo che il tifoso debba meritare più rispetto e meno·prese per i fondelli.Perchè a forza di mandare giù bocconi amari non solo si rischia di·avere un leggero mal di pancia (e le timide proteste della tifoseria·in questi anni ne sono un esempio), ma si può persino arrivare ad·un’indigestione (con le conseguenze che tutti sappiamo), e la·”protesta dei guanti gialli” di sabato riteniamo possa essere il primo·forte segnale del malessere biancorosso.Ci auguriamo perciò, in questo 2012 appena cominciato, che le sorti·del nostro Lanerossi siano senz’altro più rosee del presente e del·recente passato , ma soprattutto auspichiamo che certe persone contino·fino a cento prima di sputare sentenze ingannevoli verso le parti meno·informate della tifoseria.E ci auguriamo anche che già dal prossimo sabato la conduzione·radiofonica sia la più imparziale e veritiera possibile o che·quantomeno, se proprio non ci riesce, cambi il proprio nome da Radio·Vicenza in Radio Cassingena.
Marco Pilotto
Nicolò Sambastian