E i giorni utili per una fumata bianca sembrano essere proprio questi. Oggi è previsto il ritorno dal Sudamerica di Cassingena e già domani potrebbe essere in agenda l’incontro con il gruppo rappresentato da Massimo Masolo e Luca Moretti, pronto a rilevare il 51% per circa 2 milioni di euro. E il fatto che se ne conoscano nel dettaglio le cifre conferma che un’intesa di massima è già stata di fatto raggiunta. Nonostante questo, però, restano più dubbi che certezze, ancora una volta usare il condizionale è d’obbligo, fino al momento delle firme. Sempre che queste arrivino. Ma per il momento, la domanda che ci ponevamo il 19 dicembre scorso resta ancora attuale: via Schio, cessione davvero vicina? Perché, come recita un vecchio proverbio, tra il dire e il fare…
Dopotutto questa trattativa, che inizialmente sembrava destinata ad un esito positivo nel breve volgere di qualche giorno, una frenata (preoccupante) l’ha già riscontrata una volta. Cose che possono accadere durante un negoziato senza dubbio complesso, ancor più se uno dei due interlocutori potrebbe essere tentato di cambiare le carte in tavola in corso d’opera. Perché la soluzione ai problemi di liquidità del Vicenza potrebbe essere dietro l’angolo. E non si chiamerebbe né Masolo né Moretti, bensì calciomercato. Non è un mistero, infatti, che la Befana nella calza biancorossa abbia fatto trovare un’offerta importante per Alberto Frison. A confermarlo è stato lo stesso procuratore Silvio Pagliari, che ha poi sottolineato come “il Vicenza stia valutando la situazione”, ossia se cedere Frison subito o attendere giugno. Gennaio o giugno? Altro bell’interrogativo che, a seconda della risposta finale, potrebbe incidere non poco sulla cessione della società. Il portierone di Mirano infatti è valutato non meno di 3 milioni di euro (ma l’offerta arrivata potrebbe essere maggiore), cifra che permetterebbe in un colpo solo a Cassingena di liquidare i soci Sisa (che da tempo hanno espresso la loro volontà di chiudere l’avventura Vicenza Calcio) e di avere il denaro necessario per la gestione corrente. Ecco allora che i giorni che arrivano saranno quelli decisivi per conoscere, una volta per tutte, la risposta alla nostra domanda: via Schio, cessione davvero vicina?